158. S. Alfonso. Paradiso. Essere amati per sempre.
Pagine Alfonsiane sulla Misericordia
158. S. Alfonso. Paradiso. Essere amati per sempre.
♦ Su questa terra la pena più grande, per coloro che amano Dio e sono nello sconforto, è il timore di non amare e di non essere amati da Dio: L’uomo non conosce né l’amore, né l’odio (Qo 9,1). Ma in paradiso l’anima è sicura di amare Dio e di essere amata da lui; si sente felicemente perduta nell’amore del suo Signore, che la tiene stretta a sé come una figlia, e sa che questo amore non si scioglierà mai più in eterno.
♦ Allora l’anima conoscerà meglio quanto sia stato grande l’amore di Dio nel farsi uomo e nel morire per lei; nel farsi cibo di uomini miserabili nel santissimo Sacramento dell’Eucaristia! L’anima vedrà con chiarezza tutte le grazie che Dio le ha concesso, liberandola da tante tentazioni e dai pericoli di perdersi. Allora capirà che le tribolazioni e le infermità, le persecuzioni e le perdite, che essa riteneva disgrazie e castighi di Dio, erano invece segni di amore ed espedienti della divina Provvidenza per condurla in paradiso. Capirà specialmente la pazienza avuta da Dio nel sopportarla dopo tanti peccati, e la sua misericordia nel donarle tanti lumi e tante chiamate di amore.
♦ Il beato godrà sempre una felicità che, in ogni momento e per tutta l’eternità, sarà sempre nuova per lui, come se in ogni momento fosse la prima volta che la gode. La desidererà sempre, e sempre la otterrà. Sarà sempre appagato e sempre assetato, perché in paradiso il desiderio non suscita pena e il possesso non genera noia.
♦ Insomma, come i dannati sono vasi pieni di odio, così i beati sono vasi pieni di gaudio, che non mancano di nulla. Santa Teresa scrive che, sulla terra, quando Iddio introduce un’anima nella cantina del vino, la rende felicemente ebbra, fino al punto che essa perde ogni attaccamento alle realtà terrene. Ma, entrando in paradiso, molto più perfettamente gli eletti si inebrieranno dell’abbondanza della tua casa (Sal 35,9 Vg), come dice Davide.
♥ Allora l’anima, nel vedere faccia a faccia e nell’abbracciare il sommo Bene, sarà talmente inebriata di amore, che si perderà felicemente in Dio, cioè si dimenticherà completamente di se stessa e da quel momento non penserà che ad amare, lodare e benedire l’infinito Bene che possiede.
♥ Caro mio Salvatore, tu mi hai insegnato a pregarti dicendo: Venga il tuo Regno. Dunque ora ti prego così: Venga il tuo Regno nell’anima mia, affinché tu la possieda tutta ed essa possieda te, sommo Bene. Gesù mio, tu non hai risparmiato nulla per salvarmi e per acquistarti il mio amore: salvami quindi, e la mia salvezza sia l’amarti per sempre in questa vita e nell’altra.
(S. Alfonso, Apparecchio alla morte, XXIX – Del Paradiso, Punto III).
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