S. Alfonso. Ottenere misericordia prima del giudizio

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107. S. Alfonso.  Ottenere misericordia prima del giudizio.

Pagine Alfonsiane sulla Misericordia

107. S. Alfonso.  Ottenere misericordia prima del giudizio.

♦  E’ comune sentenza dei Teologi che il giudizio particolare si fa nel punto stesso che l’uomo spira; e che nel luogo medesimo dove l’anima si separa dal corpo, ella è giudicata da Gesù Cristo, il quale non manderà, ma verrà Egli stesso a giudicar la di lei causa. “Il Figlio dell’uomo verrà nell’ora che non pensate” (Lc 12, 40). S. Agostino dice: “Per noi verrà con amore, per gli empi con tremore”. Il vederlo giudice in forma d’uomo, oh qual pena apporterà al peccatore! perché dalla vista di tal uomo morto per la sua salvezza, si sentirà maggiormente rimproverare la sua ingratitudine.
♦ Quando il Salvatore ascese al cielo, dissero gli angeli ai discepoli: “Questo Gesù, che è stato di tra voi assunto fino al cielo, tornerà un giorno allo stesso modo in cui l’avete visto andare in cielo” (At. 1,11).
Verrà dunque il giudice a giudicare colle stesse piaghe, con le quali si partì dalla terra. Quelle piaghe consoleranno i giusti, ma spaventeranno i peccatori. Allorché Giuseppe disse ai fratelli: “Io sono Giuseppe, che voi avete venduto”, dice la Scrittura che quelli per lo terrore si tacquero, e perderono la parola: “non potevano rispondergli, perché atterriti dalla sua presenza” (Gen. 45, 3).
♦ Or che risponderà il peccatore a Gesù Cristo? Forse avrà animo di cercargli pietà, quando primieramente dovrà rendergli conto del disprezzo che ha fatto della pietà usatagli? Che farà, dove fuggirà, quando vedrà di sopra il giudice sdegnato, di sotto l’inferno aperto, da un lato i peccati che l’accusano, dall’altro i demoni accinti ad eseguir la pena, e di dentro la coscienza che rimorde?
O Gesù mio, voglio chiamarvi sempre Gesù; il vostro nome mi consola e mi dà animo, ricordandomi che voi siete il mio Salvatore, che siete morto per salvarmi. Eccomi ai piedi vostri. Io non merito perdono; ma Voi siete morto per perdonarmi: “Ricordati, o pio Gesù, che io sono la cagione del tuo patire”. Presto Gesù mio, perdonatemi, prima di venire a giudicarrni. Allora non vi potrò più cercare pietà: ora posso domandarvela, e la spero. Allora le vostre piaghe mi spaventeranno, ma ora mi dan confidenza.
  Caro mio Redentore, abbiate pietà di me: “Pietà di me, o Dio, nel tuo amore; nella tua grande misericordia cancella la mia iniquità”.
O Maria Madre di misericordia, o avvocata dei peccatori, ottenetemi Voi il perdono e la perseveranza nel divino amore.

(S. Alfonso, Apparecchio alla Morte, Considerazione XXIV –  Del giudizio particolare. Punto I). 
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O Gesù mio, voglio chiamarvi sempre Gesù; il vostro nome mi consola e mi dà animo, ricordandomi che voi siete il mio Salvatore, che siete morto per salvarmi. Eccomi ai piedi vostri. Io non merito perdono; ma Voi siete morto per perdonarmi: “Ricordatevi, o Gesù pio, che io sono la causa del vostro patire”.