347. S. Alfonso. Orazione senza consolazione.
Pagine Alfonsiane sulla Misericordia
347. S. Alfonso. Orazione senza consolazione.
♦ Si trovano certe anime, le quali vorrebbero sempre essere consolate nell’orazione. Se accade di avere un poco di aridità entrano in preoccupazione.
♦ Tutto è inganno del demonio, che per tal mezzo cerca la irreparabile rovina. Noi sappiamo che tante anime si mantengono in grazia di Dio per mezzo dell’orazione.
♦ Io però voglio parlarvi delle cause di una tale aridità. Sono tre, il demonio, Dio, noi stessi. Viene dal demonio: qualora la facciamo con disturbo, e ce ne alziamo con disturbo. Cosa fare allora? Ce la dovremmo ridere. Se viene da noi: per esempio, perché ci diffondiamo nel ciarlare nelle conversazioni: allora dovremo levare [tutte le parole inutili]. Viene da Dio: qualora andiamo all’orazione e non abbiamo il sensibile della devozione, l’anima si vede amareggiata, ma tutta quieta vorrebbe essere tutta unita con Dio, e allora dovremmo consolarci.
♥ Se avessimo sempre consolazioni, non potremmo arrivare alla perfezione, parlando per la via ordinaria secondo l’ordinaria provvidenza di Dio.
♥ Il giorno è composto di giorno e notte; se fosse sempre giorno,o sempre notte, morirebbero e si corromperebbero le creature. Se uno mangia sempre cose di zucchero si generano verm nel ventre.
Sicché dovremo persuaderci che la nostra vita deve essere intrecciata di consolazioni e travagli. La tela come è intrecciata? Un filo dritto ed un’altro a traverso; così la tela della vita nostra.
♥ Padre, mi dirà alcuno: a che serve a fare l’orazione, se qui vi sto come una statua di sale? Sì, è vero, però… l’orazione perché la fai? Per dare gusto e consolazione a te stesso o a Dio? Se a te, allora etc. Ma se la fai per dar gusto a Dio, certamente etc.
Dimmi, le veste Sacerdotali, Vescovili, e Pontificali fanno niente? Le belle pitture di Gesù Cristo, di Maria Santissima fanno niente? così i preziosi ornamenti degli Altari…
(S. Alfonso, Sentimenti di Monsignore, 24)
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