349. S. Alfonso. Operare per Dio.
Pagine Alfonsiane sulla Misericordia
349. S. Alfonso. Operare per Dio.
♦ Padri e Fratelli miei, dobbiamo fuggire l’uso nel predicare pensieri sublimi. Padri, e Fratelli miei, questo mantiene lo spirito dell’Istituto, predicare con stile basso, popolare, e così deve fare chi vuole portare anime a Gesù Cristo.
♦ Dilettissimi miei, se uno è tiepido nel servizio di Dio, proviene da mancanza di Fede. Io quando considero quello che fanno alcuni Signori per guadagnarsi l’amicizia e la grazia del Re e poi niente si fa per guadagnarsi quella di Dio: tutto è per mancanza di Fede.
♦ Noi propriamente ci possiamo chiamare figli della Luce, perché Dio ci ha fatto conoscere che non ci è altro nel mondo, che darsi tutto totalmente a Dio.
♦ Dilettissimi miei, noi che siamo servi di un Signore così buono e così grande, se abbiamo viva fede, dobbiamo affaticarci per piacere a questo Signore, e trattare di avanzarci sempre più nell’amicizia e grazia sua.
♥ Allora si conosce che uno opera per Dio, quando ciò che fa o che pretende di fare, gli viene impedito o differito, perché l’ubbidienza vuole altro, ed egli non si turba, ma con la stessa allegrezza fa quanto ordinato dall’ubbidienza; quando quel che fa, lo fa con spirito e con fervore per piacere a Dio e per dar gusto a Dio; quando non si spaventa né si tira indietro per la difficoltà che incontra, né lascia di operare per il patire e per le fatiche che vi sono. Allora veramente opera per Dio, e non per inclinazione o per amor proprio.
(S. Alfonso, Sentimenti di Monsignore, 31-39)
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