S. Alfonso. Necessità della preghiera

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160. S. Alfonso. Necessità della preghiera.

Pagine Alfonsiane sulla Misericordia

160. S. Alfonso. Necessità della preghiera.

♦ Dio Mio caro lettore, se vuoi salvarti e mantenerti in grazia, bisogna che preghi spesso Dio di custodirti. Il Concilio di Trento dichiara che all’uomo, per perseverare in grazia di Dio, non basta l’aiuto generale che egli dona a tutti, ma è necessario un aiuto speciale, che si ottiene solo con la preghiera.
♦ Perciò tutti i Dottori della Chiesa dicono che ciascuno è tenuto, sotto colpa grave, a raccomandarsi spesso a Dio, per chiedergli la santa perseveranza. E chi si trova in mezzo a più occasioni pericolose, è obbligato a domandare più spesso la grazia della perseveranza.
♦ Inoltre, per ottenere questa grazia, giova molto coltivare una devozione particolare verso la Madre di Dio, detta “Madre della perseveranza”. Chi non si raccomanda alla beata Vergine difficilmente avrà la perseveranza. San Bernardo dice che tutte le grazie divine, specialmente questa della perseveranza che è la più grande di tutte, vengono a noi per mezzo di Maria.
Volesse Iddio che i predicatori fossero più attenti a suggerire ai loro uditori questo grande mezzo della preghiera! Alcuni, durante l’intero Quaresimale, ne parlano appena una o due volte, e quasi di passaggio; mentre invece dovrebbero parlarne di proposito diverse volte e quasi in ogni predica. Se trascurano di farlo, dovranno renderne conto a Dio.
Così pure molti confessori badano solo al proposito dei penitenti di non peccare più, e non cercano di insegnare loro a pregare quando saranno tentati di nuovo a cadere.
Bisogna persuadersi che quando la tentazione è forte, se il penitente non domanda a Dio l’aiuto per resistere, poco gli serviranno tutti i propositi fatti: solo la preghiera può salvarlo. E’ certo che chi prega si salva, chi non prega si danna.
Perciò, lettore mio caro, ripeto: se vuoi salvarti, prega continuamente il Signore di donarti la luce e la forza di non cadere in peccato. Nel domandargli questa grazia, bisogna importunare Dio: “Questa impor-tunità presso il Signore è opportuna”, dice san Girolamo.
Ogni mattina non tralasciare di pregarlo di liberarti dai peccati di quel giorno. E quando si affaccia alla mente qualche cattivo pensiero, o qualche cattiva occasione, subito, senza metterti a discutere con la tentazione, subito ricorri a Gesù e alla santa Vergine, dicendo: “Gesù mio, aiutami; Maria santissima, soccorrimi”. Basta allora nominare Gesù e Maria, perché la tentazione svanisca.
Ma se la tentazione persiste, continua ad invocare l’aiuto di Gesù e di Maria, e non sarai mai vinto.

(S. Alfonso,  Avvertimenti necessari ad ogni persona di qualunque stato per salvarsi).
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E’ certo che chi prega si salva, chi non prega si danna. – Eterno Padre, per i meriti di Gesù Cristo, dammi la grazia della preghiera; e sia una grazia abbondante che mi faccia pregare sempre e pregare come si deve. – Maria, madre mia, per l’amore che porti a Gesù, ottienimi la grazia di pregare e di non smettere mai di pregare fino alla morte. Amen.