74. S. Alfonso. Monastero di santità in S. Agata.
Incontri di S. Alfonso con la Misericordia di Dio
(seguendo le sue biografie)
74. S. Alfonso. Monastero di santità in S. Agata.
- Sparsa la voce in Provincia di questa nuova fondazione, sotto gli auspici di Monsignor Liguori, la somma regolarità in cui si viveva e molto più la santità delle Fondatrici, in breve tempo il Monastero si vide ripieno di dieci educande, parte di S. Agata e di Arienzo, ed altre concorse anche da Napoli.
- … Dovendosi celebrare la festa del Redentore nella terza domenica di luglio, Monsignore per tre giorni fece precedere l’Esposizione del Venerabile [Sacramento], mattina e sera, e di sera vi predicava. La festa fu solennizzata anche con musica e con pompa straordinaria, con somma consolazione di tutta Sant’Agata.
- … Quattro educande, si erano determinate a diventare Novizie; Monsignore diede loro i santi Esercizi e si consolava nel vederle tutto ardore per consacrarsi a Gesù Cristo. Ma il demonio non poteva non amareggiare la sua contentezza. D. Lucrezia Vinaccia fu talmente sorpresa da malinconia durante gli Esercizi, che pentita, altro non faceva che piangere e sospirar casa sua. Alfonso, avendo terminata una sera la meditazione, la chiama al comunichino, la conforta, la rasserena; ed avendole dato a baciare il suo Crocifisso, volle che gli promettesse esser sua sposa. All’istante si vide mutata la giovanetta; lieta ritorna nel Noviziato, né più fu tentata da sì tetro pensiero…
- … Alfonso sentiva questo Monastero come opera sua, e di gloria di Gesù Cristo, e poiché era stretto da somma povertà, non lasciava di sollevarlo per quanto poteva. Ogni anno soleva somministrar 50 tomola di grano, e contribuiva abbondantemente per la provvista dell’olio. Egli disse che mentre viveva, voleva a conto suo tutta la spesa per le quattro Fondatrici. Spesso spesso vi mandava per elemosina dieci, venti, e trenta ducati. Quando stava in S. Agata, mandava loro ogni otto giorni la pietanza; e almeno ogni mese quando stette in Arienzo.
- Nei giorni solenni ricreava le Religiose con altra particolarità; e come da Napoli gli capitavano dolci, o da Monache parenti o da altre, buona parte la mandava all’Educande e Novizie.
(Tannoia, Della vita ed istituto del venerabile Servo di Dio Alfonso Maria Liguori – Libro Terzo, Cap. 24). – Leggi tutto nell’originale.