S. Alfonso. Misericordia e correzione

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241. S. Alfonso.  Misericordia e correzione.

Incontri di S. Alfonso con la Misericordia di Dio
(seguendo le sue biografie)

241. S. Alfonso.  Misericordia e correzione.

♦ Attestano tutti i Parroci che, essendoci scandalo nelle proprie cure, altro peso essi non avevano che renderne avvisato Monsignore Alfonso. Egli pensava a tutto: chiamava i colpevoli e se questi non si emendavano, era pronto a ricorrere ai Baroni, ed implorava, bisognando, anche la forza del Sovrano.

♦  Era tale li credito che godeva Alfonso presso di questi, che si vedevano dati in Diocesi, con terrore degli altri, anche castighi non ancora intesi; sfratti dai paesi, carcerazioni penose, frusta e bando alle donnacce. Tutto conseguiva Alfonso col suo credito e zelo.

Suo sistema era, prima di venire a passi estremi, usare tutti gli atti che convenivano come a un Padre. Chiamava e richiamava, villano o gentiluomo che fosse anche da qualunque Paese, correggeva e minacciava. Non bastando questo, interponeva persone o amiche dei traviati, o che loro potessero imporre. Tante volte queste sue correzioni si vedevano accompagnate anche da pronostici funesti.

♦  In Durazzano, vedendo il Notaro Nicolò Mazzola, sventato di testa e mal costumato, Alfonso lo corresse più volte, e non riuscendo a niente gli disse: “Figlio mio, per questa vita che menate, voi farete un fine infelice… –  e mettendogli la mano sulle spalle, quasi piangendo ripeté – Sì, farete una fine troppo disgraziata.
Avanzando di male in peggio, il notaro si ritrovò ultimamente, benché avanzato in età, coinvolto anch’esso in Napoli nella congiura dei Giacobini. Il miserando, vedendosi condannato a lasciar la vita sulla forca nel gennaio del 1800, stando in Cappella, disse piangendo ad uno dei Bianchi [della Giustizia, che assistevano i condannati]: “Questa morte mi fu profetizzata da Monsignor Liguori essendo io giovane”. – E mentre prima si vedeva ostinato, con questo riflesso si compunse e morì contrito, raccomandandosi a Monsignore..

(Tannoia, Della vita ed istituto del venerabile Servo di Dio Alfonso Maria Liguori – Libro Terzo, Cap. 58)  Leggi tutto nell’originale.

Il sistema di correzione di Alfonso era: prima di venire a passi estremi, usava tutti gli atti che convenivano come a un Padre; chiamava e richiamava, villano o gentiluomo che fosse anche da qualunque Paese, correggeva e minacciava. Poi era pronto a ricorrere al potere civile.