55. S. Alfonso. Lo svegliarino della misericordia.
Incontri di S. Alfonso con la Misericordia di Dio
(seguendo le sue biografie)
55. S. Alfonso. Lo svegliarino della misericordia.
- Ogni sabato sera il vescovo Alfonso soleva mandare in giro col campanello uno dei cursori, avvisando il Popolo, che dopo Vespro l’indomani egli sarebbe andato a predicare in quella Parrocchia; e voleva, che nella predica parrocchiale la domenica mattina anche il Parroco lo avesse avvisato.
- Non contento di questo, prima che ci arrivasse ,faceva replicare il giro col campanello, invitando ognuno a portarsi in Chiesa. Ritrovando Preti per strada, imponeva, che portandosi per le cantine, e per i luoghi frequentati, avessero animato il Popolo a portarsi nella Parrocchia.
- Predicando, non lasciò mai il suo stile familiare. Insinuava sempre cose pratiche, metteva in orrore il peccato ed animava tutti alla penitenza. Anche nelle prediche di spavento, i motivi, che dava alla fine erano sempre di confidenza. Diceva Alfonso: “Se non si anima il Peccatore a ricorrere a Dio, e non si invoglia alla penitenza, inutile è ogni sforzo del Predicatore”.
- Volendo disaffezionare le zitelle specialmente dalle canzoni profane, cantar ne soleva prima della predica delle devote da esso composte; e si affaticava per farne apprender il motivo.
- In tutti i Sabati (e ne aveva voto) si soffermava nell’encomiare i pregi di Maria Santissima. In S. Agata lo faceva nella Cattedrale; ma in Arienzo soleva farlo nella Chiesa dell’Annunciata.
- In tutte e due le Chiese vi voleva esposto il Sacramento. Queste erano due calamite, che tenevano in dolce contesa il suo cuore, Gesù e Maria. Non parlava dell’amore di Gesù Cristo verso l’uomo, senza toccare l’amore di Maria; né parlava dell’amore di Maria, senza invogliare il Popolo ad amare Gesù Cristo.
- Non contento di farlo da sé, stabilì questo culto, anche coll’esposizione del Venerabile [SS. Sacramento], in tutta la Diocesi, accomodandosi alle circostanze del Popolo, ove il sabato ed ove di domenica. Per la predica destinò i Padri Cappuccini e nella Collegiata ora un Canonico, ed ora un altro.
- Così volle si facesse in tutte le Parrocchie popolate con frutto dei parrocchiani e con non poca consolazione del proprio cuore.
(Tannoia, Della vita ed istituto del venerabile Servo di Dio Alfonso Maria Liguori – Libro Terzo, Cap. 17). – Leggi l’originale.