S. Alfonso. Lo scrupolo del buon Pastore

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201. S. Alfonso. Lo scrupolo del buon Pastore.

Incontri di S. Alfonso con la Misericordia di Dio
(seguendo le sue biografie)

201. S. Alfonso. Lo scrupolo del buon Pastore.

♦ Una volta Alfonso, mentre pensava alla rinunzia da presentare al Papa, preso da scrupolo si tirò indietro e discacciò come tentazione un tal pensiero.

♦ Non erano pochi i pretendenti alla Chiesa di S. Agata.
Accettandosi la rinunzia, si seppe che il Papa di necessità era per cedere, assistito da un forte impegno, in destinare Vescovo un soggetto, che non se lo meritava.
Disse Alfonso: “Io morirei di gotta, se vedessi queste mie pecorelle in bocca a un lupo”.

♦ Era tale il pretendente, che Monsignor Borgia, mentre prima era propenso alla rinunzia di Alfonso dalle sua Chiesa (anzi lo premeva per la rinunzia), andato a ritrovarlo, lo caricò di colpa grave innanzi a Dio se avesse pensato ancora ad un tal atto..

(Tannoia, Della vita ed istituto del venerabile Servo di Dio Alfonso Maria Liguori – Libro Terzo, Cap. 50)  Leggi tutto nell’originale.

Dinanzi alla prospettiva che la sua diocesi avrebbe avuto come vescovo successore un soggetto non proprio degno, Alfonso dichiarò: “Io morirei di gotta, se vedessi queste mie pecorelle in bocca a un lupo”.