S. Alfonso. L’invidia sa criticare anche l’ospitalità

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296. S. Alfonso. L’invidia sa criticare anche l’ospitalità.

Incontri di S. Alfonso con la Misericordia di Dio
(seguendo le sue biografie)

296. S. Alfonso. L’invidia sa criticare anche l’ospitalità.

♦ Per il fatto che Alfonso fosse così soprabbondante in soddisfare il dovere dell’ospitalità, senza eccezione di persone, alcuni, invidiosi del suo buon nome, non mancavano di censurarlo anche in questo. Insinuavano che nell’Episcopio ci fosse tavola bandita per ogni sfaccendato, con stravizzo ed allegria.

Informato dal Sacerdote Tramontana di questa malfondata diceria, Alfonso non finiva meravigliarsene e gli scrisse: “Io non do alloggio permanente. Questa è spesa continua. E quando sto ad Arienzo, dopo il passaggio di molti paesi, quasi ogni giorno mi spetta ricevere ed alloggiare forestieri.
Perciò tengo apparecchiati più letti; e più volte, essendovi folla, abbiamo mandato a prenderli a prestito dalle case vicine”.

(Tannoia, Della vita ed istituto del venerabile Servo di Dio Alfonso Maria Liguori – Libro Terzo, Cap. 68)  Leggi tutto nell’originale.

Per il fatto che Alfonso fosse così soprabbondante in soddisfare il dovere dell’ospitalità, senza eccezione di persone, alcuni, invidiosi del suo buon nome, non mancavano di criticarlo: “Sempre festini e banchetti!”.