268. S. Alfonso. Le visite segrete.
Incontri di S. Alfonso con la Misericordia di Dio
(seguendo le sue biografie)
268. S. Alfonso. Le visite segrete.
♦ Alfonso non era amico di visite; eppure in certe ore che si vedeva solo e che altri non potevano esser da lui, godeva vedersi visitato da qualche Gentiluomo povero e meschino, per poterlo aiutare.
♦ Attesta Antonio Scottino, Custode del Palazzo del Principe, che mentre si ritrovava in Airola, ogni sera, nell’ora tardi, era a ritrovarlo un Gentiluomo carico di famiglia, ma povero, e che Monsignore non mancava di sollevarlo nelle sue miserie, e ugualmente non mancavano delle grandi elemosine ad altre persone vergognose.
- Un Officiale di Corte, uomo dabbene ma forestiere, si vedeva in strettezza perché carico di famiglia. Avendone esposto i suoi bisogni ad Alfonso, ottenne sei ducati al mese, per tutto il tempo che fu di distaccamento in S. Agata.
♦ Curioso è quello gli accadde con un Canonico, Tesoriere della Collegiata, che benché Gentiluomo ma carico di obbligazioni, si vedeva in sommo bisogno. Alfonso non mancava di sollevarlo per quanto poteva.
- Una sera il Canonico gli disse: “Monsignor mio, io ho ucciso due neri [maiali], ma non ho come comprare il sale e conciarli”. Rispose Monsignore: “ Ebbene, che vuoi che ti faccia?” . Disse il Tesoriere: “V. S. Illustrissima ci deve pensare”.
Soggiunse Monsignore:“Su via, quanto sale vi bisogna?” E quello: “Almeno dodici rotola”.
Avendo fatto chiamare il Fratello Laico, gli fece dare il costo che importava. Il Tesoriere, consolato, disse ad un amico di aver ricevuto più di quello gli necessitava.
(Tannoia, Della vita ed istituto del venerabile Servo di Dio Alfonso Maria Liguori – Libro Terzo, Cap. 66). – Leggi tutto nell’originale.