242. S. Alfonso. L’amore tutto crede.
Pagine Alfonsiane sulla Misericordia
242. S. Alfonso. L’amore tutto crede.
♦ Chi ama crede a tutto ciò che la persona amata dice; perciò quanto più grande è l’amore di una persona verso Gesù Cristo, tanto più ferma e viva è la sua fede.
La carità è fondata sulla fede e la rende perfetta: chi più perfettamente ama Dio, più perfettamente crede. La carità fa sì che l’uomo creda non solo con l’intelletto, ma anche con la volontà.
Quelli che credono solo con l’intelletto, hanno una fede molto debole. Così fanno i peccatori, i quali conoscono fin troppo bene le verità di fede, ma non vogliono vivere secondo i precetti divini. Se avessero una fede viva, crederebbero che la grazia divina è il bene più grande e che il peccato è il più grande di tutti i mali, perché ci priva della grazia divina, e certamente cambierebbero vita. Se dunque preferiscono a Dio i miseri beni di questa terra è perché non credono o credono molto debolmente.
Chi invece crede non solo con l’intelletto, ma anche con la volontà, cioè crede con amore in Dio che si rivela e gode nel credere, costui crede perfettamente e cerca di conformare la sua vita alle verità che crede.
♦ La mancanza di fede in coloro che vivono in peccato non dipende dall’oscurità della fede. Dio ha voluto che le realtà della fede fossero per noi oscure e nascoste perché la fede fosse meritoria. Tuttavia i segni che rendono credibili le verità di fede sono talmente evidenti, che il non credere in esse sarebbe non solo imprudenza, ma empietà e pazzia.
La debolezza della fede di molti nasce dunque dalla loro cattiva condotta, allora si arrovella il cervello per trovare delle ragioni almeno verosimili con cui possa persuadersi o lusingarsi che non esiste l’anima, né Dio, né l’inferno, per vivere e morire senza legge né ragione, come gli animali.
♦ Ci sono poi altri cristiani i quali credono, ma hanno una fede debole. Credono nei santi misteri, nelle verità rivelate dai Vangeli, nella Trinità, nella redenzione, nei sacramenti e in altre verità, ma non credono in tutte. Nei Vangeli Gesù ha detto: Beati i poveri, beati gli afflitti, beati quelli che hanno fame, beati i perseguitati, beati voi quando vi insulteranno e vi perseguiteranno e mentendo diranno male contro di voi (Mt 5,5-10).
♥ Ora, come può dire di credere nei Vangeli chi dice: “Beati i ricchi, beato chi non soffre, beato chi si diverte e povero chi è perseguitato e maltrattato dagli altri”? Queste persone o non credono nei Vangeli, o vi credono solo in parte. Chi vi crede del tutto considera una grazia e un favore divino in questo mondo l’essere povero, infermo, mortificato, disprezzato e maltrattato dagli uomini. Così crede e così parla chi crede in tutto quello che è detto nei Vangeli, ed ha un vero amore per Gesù Cristo..
(S. Alfonso, Pratica di amare Gesù Cristo, Cap. XV)
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