228. S. Alfonso. L’amore è benigno.
Pagine Alfonsiane sulla Misericordia
228. S. Alfonso. L’amore è benigno.
♦ Bisogna praticare la dolcezza specialmente con i poveri i quali, perché poveri, ordinariamente sono maltrattati dagli uomini. Una dolcezza particolare bisogna avere anche con i malati, i quali nelle loro infermità spesso sono poco assistiti.
In modo del tutto particolare dobbiamo usare dolcezza con i nemici. Vinci il male con il bene (Rm 12,21). Bisogna vincere l’odio con l’amore e la persecuzione con la dolcezza. Così hanno fatto i santi, che sono riusciti a conquistarsi l’affetto dei loro nemici più ostinati. […]
♥ Quanto si guadagna con la dolcezza, anziché con l’asprezza! Come diceva san Francesco di Sales, la noce è uno dei frutti più amari ma, se si toglie il mallo e si condisce l’interno, diventa dolce e gradevole. Così le correzioni: anche se dispiacciono, quando sono fatte con amore e dolcezza diventano gradevoli e ottengono buoni risultati.
Parlando della sua esperienza, san Vincenzo de’ Paoli diceva che, durante il governo della sua Congregazione, solo tre volte egli aveva corretto qualcuno con asprezza, credendo di averne il motivo, ma ogni volta se n’era pentito, perché non erano servite a nulla, mentre le correzioni fatte con dolcezza erano sempre state utili.
♥ Dobbiamo avere benignità con tutti e in ogni circostanza. Quando ci capita di dover rispondere a chi ci maltratta, stiamo attenti a farlo sempre con dolcezza, perché una risposta gentile calma la collera (Pr 15,1). E quando siamo turbati, è meglio tacere, perché in quel momento ci sembra giusto dire quel che ci viene sulle labbra; ma poi, calmata la collera, ci accorgeremo che le nostre parole erano ingiuste…
San Luigi Gonzaga diceva che il demonio pesca nell’acqua torbida, dove non si vede bene. E quando si ha l’animo turbato, non si vede bene né Dio né quel che si deve fare..
(S. Alfonso, Pratica di amare Gesù Cristo, Cap. VI)
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