S. Alfonso. La morte di Gesù per la nostra vita eterna

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335. S. Alfonso. La morte di Gesù per la nostra vita eterna. 

Pagine Alfonsiane sulla Misericordia

335. S. Alfonso. La morte di Gesù per la nostra vita eterna.

♦ Ecco: il nostro Salvatore, oppresso dai dolori sulla croce, china la testa e spira.
Eterno Dio, io miserabile vi ho disonorato colla mia mala vita, ma Gesù Cristo, soddisfacendo per me con la sua morte, vi ha soprabbondantemente restituito l’onore. Per i meriti del vostro Figlio morto per me, abbiate pietà di me.
Gesù mio Salvatore, io vi miro morto su questa croce, voi più non parlate, non più respirate, perché non avete più vita, avendola voluta perdere per dar vita alle anime nostre; non avete più sangue, perché tutto già l’avete sparso a forza di tormenti per lavare i nostri peccati. Insomma vi siete abbandonato alla morte per l’amore che ci avete portato.
♦«Consideriamo, scrive S. Francesco di Sales, questo divin Salvatore disteso sopra la croce come sopra il suo altare di onore, dove muore d’amore per noi, ma d’un amore più doloroso che la morte medesima. Ah perché non ci gettiamo dunque in ispirito sopra di lui per morire sopra della croce con colui che ha voluto morirvi per amore di noi? Io non l’abbandonerò giammai; morirò con lui e brucerò nelle fiamme del suo amore. Uno stesso fuoco consumerà questo divin Creatore e la sua miserabile creatura. Il mio Gesù è tutto a me ed io son tutto a lui, io vivrò e morirò sopra il suo petto; né la morte, né la vita giammai da lui mi separeranno».
Sì, dolce mio Redentore, io abbraccio con tenerezza i vostri piedi trafitti, e pieno di confidenza mirandovi morto per amor mio, mi pento di avervi disprezzato e vi amo con tutta l’anima mia.
Ai piedi della vostra croce vi lascio il mio cuore, la mia volontà: inchiodatela voi a questa croce, acciocché da voi più non si parta, e da oggi innanzi altro non voglia se non quello che piace a voi.

(S. Alfonso, Dolce trattenimento delle anime amanti di Dio a vista di Gesù crocifisso, p.431-432)
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Dolce mio Redentore, io abbraccio con tenerezza i vostri piedi trafitti e pieno di confidenza, mirandovi morto per amor mio, mi pento di avervi disprezzato e vi amo con tutta l’anima mia.