S. Alfonso. La meditazione dei novissimi

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358. S. Alfonso. La meditazione dei novissimi. 

Pagine Alfonsiane sulla Misericordia

358. S. Alfonso. La meditazione dei novissimi.

♦ Ricorre la Regola dell’orazione: questa può essere o di meditazione o di preghiera vocale.
Io voglio parlarvi della meditazione, e voglio farvi vedere che ci è necessario meditare spesso le massime eterne e non solamente per osservare le nostre Regole, i nostri voti, non solamente per farci santi, ma ancora per vivere da cristiani.
♦ Dice Iddio: “In tutte le opere tue ricordati della tua fine – delle cose ultime – e non peccherai in eterno (Eccli, 7, 40). Leggiamo che santa Teresa visse diciotto anni tepida, ma poi avendo meditato l’orribile seggio di fuoco che il Signore le fece vedere in una visione, preparato per essa se non levava i piccoli attacchi, se non migliorava, se non riformava i suoi costumi: ella migliorò la vita, si fece santa, e gran santa…
♦ … S. Girolamo con pensare continuamente al giudizio universale, menò una vita penosissima e santissima nel deserto di Bettelemme. San Francesco Borgia, con pensare alla morte, quando vide il cadavere dell’Imperatrice, lasciò il mondo…
E noi se non avessimo meditato colla grazia di Dio, nemmeno ci troveremmo in questo luogo… e se non meditassimo, certamente con facilità lasceremmo la Congregazione e faremmo peccati.

(S. Alfonso, Sentimenti di Monsignore, 85)
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E’ necessario meditare spesso le massime eterne e non solamente per osservare le nostre Regole, i nostri voti, non solamente per farci santi, ma ancora per vivere da cristiani.