90. S. Alfonso. La bella misericordia di Dio.
Pagine Alfonsiane sulla Misericordia
90. S. Alfonso. La bella misericordia di Dio.
♦ La bontà è diffusiva di sua natura, cioè inclinata a comunicare i suoi beni anche agli altri. Ora Dio, che per natura è bontà infinita, ha un sommo desiderio di comunicare a noi la sua felicità; e perciò il suo genio non è di castigare, ma d’usar misericordia a tutti. Il castigare, è un’opera aliena dall’inclinazione di Dio.
♦ E quando il Signore castiga in questa vita, castiga per usar misericordia nell’altra. Si dimostra irato, acciocché noi ci ravvediamo e detestiamo i peccati. E se ci manda qualche castigo, lo fa perché ci ama, per liberarci dal castigo eterno. E chi mai può ammirare e lodare abbastanza la misericordia che usa Dio con i peccatori in aspettarli, in chiamarli ed in accoglierli, allorché ritornano?
♦ Per primo, oh la gran pazienza, che ha Dio in aspettarti a penitenza! Fratello mio, quando tu offendevi Dio, poteva egli farti morire? E Dio t’aspettava; e in vece di castigarti, ti faceva bene, ti conservava la vita e ti provvedeva. Fingeva di non vedere i tuoi peccati, acciocché tu ti ravvedessi. Ma come, Signore, Voi non potete vedere un sol peccato, e poi ne vedete tanti e tacete? Voi mirate quel disonesto, quel vendicativo, quel bestemmiatore, che da giorno in giorno vi accresce le offese, e non lo castigate? e perché tanta pazienza? Dio aspetta il peccatore, acciocché si emendi, e così possa perdonarlo e salvarlo.
♦ Ma, Signore, Voi aspettate questi empi, acciocché si ravvedano, e non vedete che gli ingrati si servono della vostra misericordia per più offendervi? E perché tanta pazienza? perché Dio non vuol la morte del peccatore, ma che si converta e si salvi.
♦ Oh pazienza di Dio! Giunge a dir S. Agostino che se Dio non fosse Dio, sarebbe ingiusto, a riguardo della troppa pazienza che usa con i peccatori. Aspettare chi si serve della pazienza per più insolentire, par che sia un’ingiustizia all’onore divino. Sembra che facciamo a gara con Dio, noi ad irritarlo a castigarci, ed Egli ad invitarci al perdono.
♥ Ah mio Signore, intendo che a quest’ora mi toccherebbe di star nell’inferno. Ma ora per vostra misericordia non mi ritrovo all’inferno, ma in questo luogo ai piedi vostri, e sento che mi intimate il precetto di voler essere amato da me: “Ama il Signore Dio tuo!”.
No, non voglio più resistere alle vostre chiamate. Non voglio più disgustare un Dio, che tanto mi ha amato: e tante volte e con tanto amore mi ha perdonato. Fate che da oggi avanti io non ami altri che Voi: viva solo per Voi, che siete morto per me.
♥ Spero tutto, mio Salvatore per i meriti vostri. E in voi confido ancora, o Maria; Voi con la vostra intercessione mi avete da salvare.
(S. Alfonso, Apparecchio alla Morte, Considerazione XVI – Della misericordia di Dio. Punto I).
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