363. S. Alfonso. Il momento della partenza.
Incontri di S. Alfonso con la Misericordia di Dio
(seguendo le sue biografie)
363. S. Alfonso. Il momento della partenza.
♦ Sul punto di partire da Arienzo, il vescovo Alfonso sperimentò un misto di dolore e di allegrezza: dolore di vedersi diviso da una Sposa, per tanti anni teneramente amata: allegrezza di vedersi sgravato da un tanto peso, e ritornare alla sua cella. Non avrebbe voluto partire, e nel tempo istesso contava i momenti per mettersi in cammino.
♦ La mattina del 27 luglio 1775, avendo dato l’ultima sua benedizione alla diletta Chiesa di S. Agata e ad un immenso popolo, che si fece presente; e dispensata ai tanti poveri, ivi concorsi, una grossa elemosina, aiutato dai familiari, si pose in carrozza insieme al redentorista P. Villani.
♥ La penna non può esprimere la commozione che vi fu nel popolo. Piangeva il Clero, e piangevano i Gentiluomini, ma più amaramente proruppero in pianto i poveri, che perdevano un Padre, un protettore, ed in qualunque bisogno, il comune rifugio. Questa afflizione del popolo fu per Alfonso la maggior pena. Piangevano questi e piangeva anche lui.
♦ Postosi in cammino, oltre alle solite preci ai suoi Santi Avvocati, raccomandò in particolar modo a Gesù Cristo ed a Maria SS. una costante tutela per la Terra di Arienzo e per tutta la Diocesi di S. Agata. Poi proseguì il cammino, recitando col P. Villani il santo. Rosario e le Ore canoniche.
(Tannoia, Della vita ed istituto del venerabile Servo di Dio Alfonso Maria Liguori -Libro quarto, Cap. 1). – Leggi tutto nell’originale.