97. S. Alfonso. I sotterfugi sono contro la misericordia.
Incontri di S. Alfonso con la Misericordia di Dio
(seguendo le sue biografie)
97. S. Alfonso. I sotterfugi sono contro la misericordia.
♦ Alfonso era umile e dolce nella sua condotta, ma vedendosi stretto e toccato nella coscienza, per ciò che non conveniva, si metteva in tale contegno, che chiunque si tirava indietro.
- Vacando un Canonicato, egli si era già determinato per D. Domenico Bruno, ma concorreva un altro, che egli non aveva in credito. Anche il Vicario si era sbilanciato, e così il Segretario. Vedendo disperato il caso, questi animarono il medico e Canonico D. Marcantonio d’Ambrosio, come confidente di Monsignore a voler intercedere. Facendo cader il discorso, chiese l’Ambrosio come pensava per l’attuale provvista. Rispose Monsignore: “Canonico mio, non potete credere quanti impegni mi assistono, e come mi tengono sull’aculeo, ma mi sono determinato in persona di D. Domenico Bruno. Questo poveretto è di ottimi costumi, e se lo merita. Nella passata epidemia si è così sacrificato specialmente per gli ammalati, che si è coricato di fianco ai moribondi”.
– “Ed a quel poveretto – ripigliò il Canonico (intendendo il raccomandato dal Vicario)- non ci avete pensato?”
Capì subito Monsignore il maneggio, e troncandogli la parola gli disse: “Io sono il Vescovo, non sei tu. Tu pure ci mancavi!”. Lo disse con tal tono che il Canonico non vide la porta per uscire.
Diceva Alfonso: “Io sono depositario, non padrone per dispensare i Benefici a chi voglio, ma a chi se li fa suoi con le sue fatiche. Posso dar il mio, ma non quello che è sangue dei poveri. Se non si dà a chi se l’ha stentato, non ci sto bene in coscienza”. - Essendo vacato un Beneficio, si fece avanti un prete della Diocesi spinto da un Sacerdote che credeva di averla vinta con Monsignore. Tra l’altro gli scrisse che l’avesse pregato per amore della Madonna. Insinuò così, assicurandolo che di certo lo avrebbe ottenuto, perché Monsignore non sapeva negare cosa, richiesta per amore di Maria Santissima.
Alfonso, che non lo stimava degno, vedendo l’impegno, rispose: “Ditegli che anche per amore della Madonna io glielo nego. La Madonna vuole il bene, e non il male”.
Detestava qualunque raccomandazione, anche perché temeva l’ombra di qualche simonia. Egli soleva dire che sono gemelle raccomandazione e simonia, e che hanno per padre il medesimo demonio. Se queste ne aveva sentore, anche di lontano, l’aveva in orrore.
Maggiormente era persuaso di questo, quando vi vedeva in mezzo una persona che egli non stimava di coscienza troppo delicata. Diceva: “Questi non fanno piaceri, senza aver piaceri”. .
(Tannoia, Della vita ed istituto del venerabile Servo di Dio Alfonso Maria Liguori – Libro Terzo, Cap. 32). – Leggi tutto nell’originale.