S. Alfonso. I divertimenti del Vescovo

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351. S. Alfonso. I divertimenti del Vescovo.

Incontri di S. Alfonso con la Misericordia di Dio
(seguendo le sue biografie)

351. S. Alfonso. I divertimenti del Vescovo.

♦ S. Alfonso quando stava in Congregazione, soleva talvolta dopo pranzo toccare il cembalo nella sala comune, specialmente se vi erano chierici, per dar loro il motivo delle sue canzoni.
In questo vi trovava gusto. Ma fatto Vescovo, vi diede un solenne addio.

In Nocera, prima di partire per S. Agata, fu richiesto dal Sacerdote D. Giuseppe Messina se portava co sé il cembalo. Rispose Alfonso: “Oh che scandalo, il Vescovo suonare il cembalo! si direbbe che Monsignore invece di pensare alla Diocesi, se la spassa a suonare. I divertimenti di chi è Vescovo, sono il dar udienza a tutti, accogliere i poveri, e fare orazione, non già il cembalo!”.

♦ Una volta, fece trasportare in Palazzo il cembalo del Maestro di Cappella del Seminario, perché serviva a D. Alessandro Speranza per mettere in nota la canzone di S. Giuseppe. Con tutto che gli si leggesse in faccia il desiderio di metterci le mani, non per questo si mosse a toccarlo.

♦ Ci fu chi gli offrì alcuni canarini, ma egli cortesemente se ne uscì dicendo: “Quest’altra passione ci mancava; poi muoiono, e noi dobbiamo affliggerci anche per questo!”.

(Tannoia, Della vita ed istituto del venerabile Servo di Dio Alfonso Maria Liguori – Libro Terzo, Cap. 72)  Leggi tutto nell’originale.

I divertimenti di chi è Vescovo, sono il dar udienza a tutti, accogliere i poveri, e fare orazione, non già suonare il cembalo!”.