S. Alfonso. Gli angeli della misericordia.

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49. S. Alfonso. Gli angeli della misericordia.

Pagine Alfonsiane sulla Misericordia

49. S. Alfonso. Gli angeli della misericordia.

♦ S. Bernardo dice che in tre modi noi dobbiamo onorare i santi nostri Angeli custodi, con la riverenza, con la devozione e con la fiducia.
♦ Li onoriamo con la “riverenza”, poiché questi santi spiriti, principi del paradiso sempre ci sono presenti e ci assistono in tutte le nostre azioni E perciò a riguardo anche del nostro Angelo custode dobbiamo guardarci da ogni atto, che agli occhi suoi dispiaccia.
S. Francesca Romana vedeva che quell’Angelo che l’assisteva in forma umana, ogni volta che osservava qualche atto o parola sconcia di alcuno della conversazione, colle mani si copriva la faccia.
♦ Li onoriamo con la “devozione”, sia per lo rispetto che egli si merita, sia per l’amore che ci porta. Nessun affetto di padre, di fratello o d’amico può superare l’amore che hanno verso ciascuno di noi gli Angeli custodi. Gli amici del mondo spesso ci amano per interesse, e perciò facilmente di noi si scordano, quando stiamo tribolati, e molto più quando li offendiamo. Il nostro Angelo custode ci ama solo per carità, e perciò nelle tribolazioni maggiormente ci assiste e non lascia di aiutarci anche quando ci ribelliamo da Dio. Anzi allora egli procura di illuminarci, affinché col pentimento subito ricorriamo a Dio.
♦ Li onoriamo con una grande “fiducia” nel loro aiuto come nostri Angeli custodi. L’amore del nostro Dio non si è contentato
di darci il suo Figlio Gesù per nostro Redentore, di darci Maria per nostra avvocata, ha voluto darci anche gli Angeli suoi per nostri custodi, ed ha comandato loro che ci assistano in tutta la nostra vita.
O Dio d’infinita misericordia, e quali mezzi avete più da darmi per vedermi salvo? Ve ne ringrazio, Signor mio; e ringrazio ancora voi, o principe del paradiso, Angelo mio, che per tanti anni mi avete assistito. Io mi sono scordato di voi, ma voi non vi siete scordato di me. Chi sa quanto mi resta di viaggio per entrare nell’eternità! Deh, Angelo mio custode, guidatemi voi per la via del cielo, e non lasciate d’assistermi, finché non mi vediate fatto vostro compagno eterno nel regno beato.

(S. Alfonso, da Via della salute, Parte seconda – Meditazione per lo giorno 2 di ottobre nella festa de’ santi Angeli Custodi)
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Dio d’infinita misericordia, e quali mezzi avete più da darmi per vedermi salvo? Ve ne ringrazio, Signor mio; e ringrazio ancora voi, o principe del paradiso, Angelo mio, che per tanti anni mi avete assistito. Deh Angelo mio custode, guidatemi voi per la via del cielo, e non lasciate d’assistermi, finché non mi vediate fatto vostro compagno eterno nel regno beato.