186. S. Alfonso. Fratello sensibile e disinteressato.
Incontri di S. Alfonso con la Misericordia di Dio
(seguendo le sue biografie)
186. S. Alfonso. Fratello sensibile e disinteressato.
♦ Alfonso scriveva al fratello D. Ercole, a cui aveva ceduto il diritto di primogenitura e che viveva in ansia per la salute mentale e fisica della moglie D. Marianna:
- “Sento lo stato di D. Marianna e la compatisco, e più di essa compatisco voi.
- Io prego il Signore che vi dia pazienza, e credetemi che non lascio di pregarlo.
- All’incontro prego voi che ci abbiate tuta la pazienza e consolatevi coi Ninni…
- Io non ho lasciato, né lascio pregar per voi, per i Ninni e per tutti di casa, e prego il Signore, che vi conservi in salute, essendo ora necessario per la vostra famiglia.
- Mi sono consolato sentire che D. Gaetano se la faccia con Alfonsino; e molto più perché celebra la S. Messa. Ditegli, che mi raccomandi a Gesù Cristo, come lo faccio per lui e per tutti.
♦ Tra questo tempo Alfonso diede al Fratello una riprova del suo sommo disinteresse. Essendo passato a miglior vita in Mantova D. Carlo Cavaliere suo Cugino, Generale e Comandante di quella Piazza, aveva lasciato in Napoli circa settemila ducati di sua eredità a beneficio di Monsignore e di D. Ercole.
♥ Alfonso, senza alcuna esitazione, la cedette tutta intera a beneficio del Fratello. Sia per questo che per ogni altra cosa gli potesse spettare, così si spiegò in una sua del 23 marzo 1770:
“Io da voi non voglio né livello, né porzione, né altra cosa che mi potesse spettare. Ancorché mi mancasse il Vescovado, io, per la porzione che ora godo del Collegio dei Dottori, posso vivere… Statevi allegramente, e non pensate a guai, basta che sappiate che io non pretendo affatto da voi né livelli passati, né futuri”.
(Tannoia, Della vita ed istituto del venerabile Servo di Dio Alfonso Maria Liguori – Libro Terzo, Cap. 47). – Leggi tutto nell’originale.