290. S. Alfonso. Fermarono i cieli.
Pagine Alfonsiane sulla Misericordia
290. S. Alfonso. Fermarono i cieli.
(Maria contempla il SS. Bambinello che dorme)
- Fermarono i cieli
la loro armonia,
cantando Maria
la nonna a Gesù. - Con voce divina
la Vergine bella,
più vaga che stella,
diceva così: - MioFiglio, mio Dio,
mio caro Tesoro,
tu dormi, ed io moro
per tanta beltà. - Dormendo, mio Bene,
tua Madre non miri,
ma l’aura che spiri
è fuoco per me. - O bei occhi serrati,
voi pur mi ferite:
or quando v’aprite,
per me che sarà? - Le guance di rose
mi rubano il core;
o Dio, che si more
quest’alma per Te! - Mi sforz’a baciarti
un labbro sì raro:
perdonami, Caro,
non posso, più, no. - Si tacque ed al petto
stringendo il Bambino,
al volto divino
un bacio donò. - Si desta il Diletto
E tutto amoroso
con occhio vezzoso
la Madre guardò. - Ah Dio, ch’ alla Madre
quegli occhi, quel guardo
fu strale, fu dardo
che l’alma ferì! - E tu non languisci,
o dur’ alma mia,
vedendo Maria
languir per Gesù? - Che aspetti, che pensi?
Ogn’ altra bellezza
è fango, è bruttezza;
risolviti su. - Sì, sì che trionfa
amor nel mio seno:
sì, sì vengo meno
per doppia beltà. - Se tardi v’ amai,
Bellezze divine;
ormai senza fine
per voi arderò. - Il Figlio e la Madre,
la Madre col Figlio,
la rosa col giglio
quest’ alma vorrà. - La pianta col Frutto;
il frutto col Fiore
saranno il mio amore,
nè altro amerò. - Non cerco diletti,
mercede non bramo;
mi basta, se t’amo,
l’amarti è mercè.
(S.Alfonso, Le canzoncine spirituali, Fermarono i cieli).
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