317. S. Alfonso. Faceva il bene a chi lo offendeva.
Incontri di S. Alfonso con la Misericordia di Dio
(seguendo le sue biografie)
317. S. Alfonso. Faceva il bene a chi lo offendeva.
♦ Alfonso non solo soffriva con costanza e pazienza ogni affronto, ma faceva del bene a chiunque l’offendeva. E diceva: “La carità, se è paziente, è anche benefica. Se ci preme guadagnare a Gesù Cristo chi ci fa del male, bisogna che gli si faccia anche del bene”. Lo diceva e lo metteva in pratica.
- Un Prete, che in Diocesi era in officio, credendosi offeso in persona del fratello, non ebbe ritegno di presentarsi ad Alfonso e caricarlo di villanie. Gli disse: “Tra l’altro, non vedi che sei inetto per l’impiego. Quanto meglio avresti fatto a startene a Ciorani a piangere i peccati tuoi, che essere in S. Agata e fare il Vescovo”.
♥ Alfonso con un piacevole sorriso non gli diede risposta. L’attentato fece senso a tutti. Animato dal Vicario a levarlo dall’impiego, non vi prestò orecchio. Lo trattò sempre con tutta cordialità, compatendo il trasporto; anzi, perché meritevole, lo fece anche Canonico. - Monsignore si era adoperato a che si fosse tolto un infame commercio che un Gentiluomo aveva con una donna maritata. Questi si portò al Palazzo vescovile tutto sdegnato e chiese di parlare a Monsignore. Vedendolo così furioso, gli fu impedito dai domestici. Ed egli non potendo oltraggiarlo di persona, lo fece da fuori, caricandolo di ingiurie.
L’attentato fu tale, che fece rumore. Avendolo saputo, il Governatore lo fece arrestarlo nelle carceri.
♥ Sentendo Monsignore l’arresto, estremamente se ne afflisse. Chiamò e mandò dal Governatore, scusando ed implorando pietà; né fu in pace, se nel medesimo giorno non vide il Gentiluomo scarcerato.
(Tannoia, Della vita ed istituto del venerabile Servo di Dio Alfonso Maria Liguori – Libro Terzo, Cap. 63). – Leggi tutto nell’originale.