S. Alfonso. Esaminatore pieno di misericordia

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84. S. Alfonso. Esaminatore pieno di misericordia. 

Incontri di S. Alfonso con la Misericordia di Dio
(seguendo le sue biografie)

84. S. Alfonso. Esaminatore pieno di misericordia.

♦  Nell’esame degli Ordinandi (al sacerdozio) Alfonso presiedeva di persona e vi faceva intervenire tutti gli Esaminatori. Voleva presente gli altri Ordinandi, sia per renderli istruiti, che per dimostrare non esserci preferenze.
Ma in lui non vi era né aria, né contegno. Voleva che anche i Chierici sedessero; ed era dolce la condotta con cui animava, e non disanimava nessuno. Per lo più aveva anch’egli piacere di fare le domande, ma le faceva con tale chiarezza, che dalla domanda già si veniva in cognizione della risposta.
Se riprovava taluno, non gli diminuiva la confidenza: non vi erano disprezzi e rimproveri; anzi lo animava a studiare, impegnandosi di consolarlo in seguito.
Il Decano Daddio aveva detto ad Alfonso che con i Chierici almeno si fosse usata la formalità di farli parlare in piedi; e lui disse: “Io sono padre, e voi vi siete dimenticato cosa vuol dire esser esaminato”. Come un Padre tratta familiarmente i figli, così Alfonso trattava qualunque Ordinando.
Infatti aveva il miele nella bocca, ma il rasoio nelle mani [per la esattezza nelle risposte].

♦  Una volta, fu riammesso all’esame un Diacono, che era stato riprovato altre volte. Sebbene gli Esaminatori cercassero di agevolarlo quanto più potevano, non vi riuscirono. Disse Alfonso: “Figlio mio non ho che farvi, studiate e studiate con impegno, che non mancherò di ordinarvi. D. Cesare (era questi l’Esaminatore) ve l’ha imboccato col cucchiarello. Cosa volete che vi faccia?”.
Costui era nipote di un Parroco di cui Monsignore aveva tutta la stima. Essendosi presentato a lui, spiegava, senza parlare, la sua afflizione. E Alfonso gli disse: “Perdonate: vostro nipote ha afflitto anche me; perdonate per amor di Dio, che la coscienza non me lo permette. Chiedete al canonico Michella la carità, che gli è stata usata”.
♦  Il Diacono non divenne Sacerdote fino a quando non possedette tutti i trattati Morali.

(Tannoia, Della vita ed istituto del venerabile Servo di Dio Alfonso Maria Liguori – Libro Terzo, Cap. 28)  Leggi tutto nell’originale.

“Io sono padre, e voi vi siete dimenticato cosa vuol dire esser esaminato”. Come un Padre tratta familiarmente i figli, così Alfonso trattava qualunque Ordinando.