S. Alfonso. Episcopio come pubblico ospedale

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294. S. Alfonso. Episcopio come pubblico ospedale.

Incontri di S. Alfonso con la Misericordia di Dio
(seguendo le sue biografie)

294. S. Alfonso. Episcopio come pubblico ospedale.

♦ Al tempo di Monsignore Alfonso l’Episcopio era diventato come un pubblico ospedale. Quando cadeva infermo qualche passeggero, non si faceva capo ai Padri Buonfratelli, che sono in S. Agata o in Arienzo nell’Ospedale, ma alla carità di Alfonso.

Un Romito della Chiesa di S. Nicolò in Ischia, essendosi portato da Monsignore per consiglio, vi cadde infermo. Al saperlo, Alfonso, tutto carità volle che si fosse situato nell’Episcopio. Lo visitava spesso, pagando per lui medici e medicamenti; né permise che partisse, se non dopo un mese, e non lo vide totalmente ristabilito.

♦ Essendosi portati in S. Agata, per conferire con lui, Monsignor Borgia e Monsignor Pallante, vi cadde infermo il cocchiere.
Alfonso subito gli fece dare in Palazzo camera e letto. Divenuta grave l’infermità, ed essendogli dati gli ultimi Sacramenti, Alfonso, con cuore di Padre, lo visitava spesso, e lo faceva assistere dai suoi domestici.
Accorse il figlio da Napoli, e Alfonso, compassionandone l’angustia, ricevette anche lui con amore. Il convalescente fu trattato con tutta particolarità sia nel vitto che in ogni altro bisogno.
La dimora del padre e del figlio in episcopio non fu durò un mese e alcuni giorni..

(Tannoia, Della vita ed istituto del venerabile Servo di Dio Alfonso Maria Liguori – Libro Terzo, Cap. 68)  Leggi tutto nell’originale.

Al tempo di Monsignore l’Episcopio era diventato come un pubblico ospedale: quando cadeva infermo qualche passeggero veniva in aiuto la carità di Alfonso.