305. S. Alfonso. Dove mi trovo? /2.
Pagine Alfonsiane sulla Misericordia
305. S. Alfonso. Dove mi trovo? /2.
(anima introdotta nella cella vinaria, già ubriacata del divino amore)
- Alme ferite, ditemi voi,
quale rimedio per voi trovaste,
quando già inferme d’amor provaste
l’amara pena del vostro ardor? - Ma niun m’ode, niun risponde;
e Tu, mio Caro, quanto più senti
i miei sospiri, i miei lamenti,
tanto ti rendi più sordo a me ? - Vieni, Amor mio, che m’hai ferita,
dimmi chi sei? da me che vuoi?
Fammi vederti almeno: e poi
fammi morire, se vuoi così. - Ma, Amato mio, lascia ch’io parli,
tu tutto sai, ma amar non sai,
mentre scortese pietà non hai
d’un cor che t’ama e piace a Te. - Giacché Tu m’ami e m’ami tanto,
e perché mai d’amor piagarmi,
se poi volevi così lasciarmi
in tanta pena da Te lontan? - Crudel, crudele… Ahimé che dico?
Diletto mio, così ti chiamo;
ma tu già sai ch’altro non bramo
Che solo solo a Te piacer. - Amor mi spinge così a parlare:
pazza mi vedo, nè so che dico;
quel tuo bel dardo de’ cori amico,
pazza d’amore così mi fè. - Ahi del mio amore unic’Oggetto!
Ahi del mio core solo Amor mio!
Ahi Bello! ahi Tutto! ahi Solo! ahi Dio!
Ahi Luce! ahi Vita! ahi Pace! ahi Ben! - Ah mio Tesoro, ché far poss’io
per far contento il tuo bel Core?
Parla, Tu dimmi, come il tuo Amore
coll’amor mio posso appagar? - Pur troppo è poco, Diletto mio,
per Te languire in dolce foco;
poco è penare, morire è poco:
struggermi tutta, poco ancor’è. - Or via, giacché altro io non so dirti,
ti dico, o Amato, ricevi il dono
ch’io ti consacro: Tutta qual sono
senza riserba mi dono a Te.
(S.Alfonso, Le canzoncine spirituali, Dove mi trovo? /2 pp. 290-291).
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