10. Dio aspetta, ma non aspetta sempre.
Pagine Alfonsiane sulla Misericordia
10. Dio aspetta, ma non aspetta sempre.
Quanto più grandi sono state le misericordie divine usate ad alcuno, tanto più egli deve temere di continuare ad abusarsene; altrimenti verrà il tempo della vendetta di Dio per l’uno e per l’altro: con chi non vuol finirla, la finisce Iddio.
“Fa’ questo peccato e poi te lo confessi “: ecco l’inganno, col quale il demonio ha portato tante anime all’inferno. Dio aspetta il peccatore, acciocché si converta e così possa usargli misericordia; ma quando vede che del tempo che gli dà a far penitenza, quegli se ne avvale per accrescere le offese, allora non più aspetta e lo punisce come merita.
Chi per sua disgrazia si trova di aver più volte offeso Dio, deve ringraziarlo che non l’ha fatto morire in peccato, e guardarsi di tornare ad offenderlo; altrimenti gli rinfaccerà il Signore: “Ingrato, se l’offese ch’hai fatte a me, l’avessi fatte all’uomo più vile della terra, neppure ti avrebbe sopportato. Ed io quante misericordie ti ho usate? Quante chiamate, quanti lumi ti ho dati, e quante volte ti ho perdonato? Or che pretendi ? E’ giunto il tempo del castigo, non v’è più perdono”.
Così Iddio ha detto già a tanti, che ora son nell’inferno, ed ivi quel che maggiormente accresce la loro pena, sono le misericordie da Dio ricevute.
Ah mio Signore, vi ringrazio, che non l’avete finita con me dopo tanti tradimenti che vi ho fatti. Non voglio abusare più della vostra misericordia. Mio Dio, perdonatemi: io non voglio più offendervi. Basta quanto vi ho ingiuriato. Me ne dolgo, me ne pento. Spero il perdono a quel sangue, che avete sparso per me.
Mio Dio, mai più voglio disgustarvi, datemi il vostro amore, datemi la perseveranza.
Maria, rifugio mio, soccorretemi..
(S. Alfonso, da Via della salute, Parte prima – Meditazioni per ogni tempo dell’anno, Dio aspetta, ma non aspetta sempre).
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