S. Alfonso. Deh m’apri, o sorella_5

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310. S. Alfonso. Deh m’apri, o sorella /5. 

Pagine Alfonsiane sulla Misericordia

310. S. Alfonso. Deh m’apri, o sorella /5.
(dialogo tra Gesù e l’anima amante, tratto dai sacri cantici)

  1. Sposo
    L’amata sen dorme,
    deh non la svegliate,
    e non le turbate
    quel sonno d’amor.
  2. Sen giace e riposa
    in pace d’Amore
    l’amante suo core
    unito con me.
  3. Deh quanto quest’alma
    or sembra a me bella,
    che qual tortorella
    sol visse per Me!
  4. Or s’alza qual fumo
    che al Cielo sen vola,
    e tutti consola
    col grato suo odor.
  5. Il nobil suo core
    con pace penando,
    e fervido orando
    d’amore bruciò.
  6. Di quante mai gioie
    sen vien’abbondante
    quest’anima Amante
    che a Me sol fidò!
  7. Sorella mia sposa,
    il cor m’hai ferito,
    amante t’invito
    chi t’ama ad amar.
  8. Quell’un tuo desio
    a me di piacere,
    quell’umil pensiere
    il cor mi ferì.
  9. Deh vieni, o diletta,
    dal luogo de’ pianti,
    laddove i più amanti
    più penan per Me.
  10. Avrai la corona
    di gigli e di rose!
    che all’Anime Spose
    in premio si dà.
  11. Frattanto, o mia Sposa!
    s’è vero l’affetto!
    che vanti nel petto
    per Me riserbar;
  12. Io voglio che porti
    scolpita nel core
    per mano d’Amore
    l’immagin di Me.
  13. E mentre mi vedi
    trafitto e schernito,
    da Sposo t’invito
    in croce a morir.

(S.Alfonso, Le canzoncine spirituali, Deh m’apri, o sorella /5, pp. 297-298).
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Io voglio che porti scolpita nel core per mano d’Amore l’immagin di Me. E mentre mi vedi trafitto e schernito, da Sposo t’invito in croce a morir.