309. S. Alfonso. Deh m’apri, o sorella /4.
Pagine Alfonsiane sulla Misericordia
309. S. Alfonso. Deh m’apri, o sorella /4.
(dialogo tra Gesù e l’anima amante, tratto dai sacri cantici)
- Sposa
Ecco Egli che ascoso
mi scorge, mi guarda
se pronta, se tarda
io son nell’amor. - Mi parla il Diletto:
deh sorgi, mia bella;
passò la procella,
su vieni a goder. - O cara mia sorte!
Felice ho trovato
lo Sposo, l’Amato,
che ‘l cor mi rapì. - Tu dunque, o Diletto,
mio sempre sarai;
non più partirai,
mio caro, da me. - Mi ha fatta il mio Sposo
entrare già in quella
solinga sua cella
ripiena di vin. - Ognuno m’intenda:
la Cella è il suo Core,
il vino è l’amore
che a bever mi diè. - O freddi pensieri
del mondo, fuggite,
né mai più venite
mia pace a turbar. - O spirto d’amore,
quell’aura ch’è fiamma
tu spira ed infiamma
in questo mio cor. - Sì l’anima mia
al dolce spirare
odor saprà dare
di sante virtù. - O santi desiri,
o frutti d’amore,
a darmi vigore
venite voi su. - E’ tanta la fiamma
che m’arde nel seno.
che l’alma vien meno
languendo d’amor. - Io dormo, ma il core
sta desto in amare
quel Ben che appagare
può solo il mio cor. - Che sonno felice!
Che quiete! che pace!
Per tutto si tace,
né sento che Amor. - O Spirti beati,
che Dio gia godete,
temer né potete
di perderlo più, - Mio Dio, dimmi dove
riposi, e d’Amore
tu pasci quel core
che è amato da Te? - Deh quando scoprite
a me il mio Tesoro,
per cui sol mi moro,
sol vivo quaggiù? - Ah Cielo, in te solo
si svela l’Amato,
e a tutti svelato
Ei tutto si dà.
(S.Alfonso, Le canzoncine spirituali, Deh m’apri, o sorella /4, pp.295-297).
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