S. Alfonso. Critiche al vescovo che stampa libri

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137. S. Alfonso. Critiche al vescovo che stampa libri.

Incontri di S. Alfonso con la Misericordia di Dio
(seguendo le sue biografie)

137. S. Alfonso. Critiche al vescovo che stampa libri.

♦ Il P. Villani scrisse ad Alfonso che più di uno dei nostri Redentoristi aveva sentito maligne critiche sul fatto che egli sprecava tempo attendendo a stampar libri. Monsignore così rescrisse:

“Per la mormorazione contro le stampe, dico che anche i Vescovi zelanti, governando la Diocesi, hanno predicato ed hanno stampato. Così S. Giovanni Crisostomo, S. Agostino, S. Ambrogio, S. Francesco di Sales, Monsignor Sarnelli ed altri. Io nell’inverno sto sempre chiuso, e non tengo conversazione; oltre di che tutti fuggono la mia conversazione, perché non vi è spasso. Tre volte il giorno io faccio l’orazione, un’ora di ringraziamento dopo la Messa, e la lezione spirituale: intendo, quando sto libero dagli impegni. Nell’altro tempo, per non stare inutile, faccio qualche cosa che mi pare utile.”

♦ A riguardo vi era un’altra mormorazione, anche senza fondamento; ed era la spesa, che doveva affrontare per le tante stampe. Monsignore, se non guadagnava in queste, non vi soccombeva. Egli faceva tirare poche copie in Napoli, per aver esatta, sotto i propri occhi, la correzione; ma poi cedeva l’opera o al Remondini in Venezia, o ad altro libraio in Napoli. Anzi in Napoli permetteva, che per la privativa a qualche libraio, si avesse spedito anche il privilegio. Perdita non vi era, e qualche vantaggio che si ritraeva non era che dei poveri.
Così scrisse al medesimo P. Villani:

“Per li libri che ho stampati ne ho ricavato il ritratto. Oltre di che sono libri utili per i miei Diocesani, e fuori di quello contro Patuzzi, tutti gli altri li ho fatti apposta per gli Ecclesiastici,e per i Confessori della Diocesi; cioè la Via della salute, ed il Confessore di campagna, che qui molto ha giovato”.
Mentre stava componendo l’Istruzione per i Confessori, soggiunge: “Anche questa istruzione la faccio per la Diocesi, assicurandovi che verrà la migliore di quante ne ho vedute”

Così si giustifica Alfonso; e per di più, non era opposto ai suoi sentimenti neanche Papa Clemente XIII, che anzi lo animava a faticare, conoscendo giovevoli le di lui opere non solo alla Diocesi, ma a tutta la Chiesa.
(Tannoia, Della vita ed istituto del venerabile Servo di Dio Alfonso Maria Liguori – Libro Terzo, Cap. 41)  Leggi tutto nell’originale.

“Anche i Vescovi zelanti, governando la Diocesi, hanno predicato ed hanno stampato. Così S. Giovanni Crisostomo, S. Agostino, S. Ambrogio, S. Francesco di Sales, Monsignor Sarnelli ed altri. Nel tempo libero, per non stare inutile, faccio qualche cosa che mi pare utile”.