S. Alfonso. Critiche al governo di un vescovo misericordioso. 1767.

GiubileoAlfo2

134. S. Alfonso. Critiche al governo di un vescovo misericordioso. 1767.

Incontri di S. Alfonso con la Misericordia di Dio
(seguendo le sue biografie)

134. S. Alfonso. Critiche al governo di un vescovo misericordioso. 1767.

Alfonso spesso si vide spesso criticato intorno al modo di governare la diocesi.
Quantunque elevata fosse la vigilanza che Alfonso usava per il buon governo della Diocesi, ammirata da personaggi di eccezione maggiori ed encomiata specialmente dal Papa, tuttavia volta non è stato esente dalle critiche:

  • Chi lo guardava con occhio critico, non trovando cose grosse che potessero dispiacere, si fermava a censurare quelle macchie, che sembrano piccole ombre.
  • Ritenuto per uomo santo e tutto zelo, tutti stavano con l’occhio al suo governo. Persuasi che non governasse un uomo, ma un angelo, si pretendeva che avesse tolto il peccato dal mondo; e appena si sentiva in Diocesi un qualche disordine, subito si armavano le lingue, denigrandolo, e censurandolo. In Napoli un rispettabile Religioso lo andava criticando non per le cose che vedeva, ma per quelle che sentiva.
  • Interessato per Alfonso era in Napoli il Sacerdote D. Salvatore Tramontana. Sentendolo criticato, non mancò di informarlo, pregandolo di volersi giustificare col medesimo. Gli rescrisse Alfonso: “Ho letto il mal concetto che ha di me il Padre N. Non serve scrivergli. S. Francesco di Sales, il P. Torres, e tanti altri non si sono difesi”
  • Quel Religioso, tra l’altro, diceva che tre persone e non Monsignor, governavano la Diocesi. Scrisse Alfonso: “I tre che governano sono il Vicario, il quale mi serve qui nella Curia, l’Arcidiacono Rainone, che sbriga la Curia in S. Agata, ed il Segretario, il quale non governa, né sa cosa.”
  • Con questo Alfonso voleva dire che egli faceva tutto. Spiega in un’altra lettera: “Io faccio passare tutte le cose per mano mia, eccetto solamente i decreti delle cose ordinarie in Curia, spettanti a materia d’interessi, che sbriga il Vicario qui, ed il luogotenente che ho in S. Agata”.

(Tannoia, Della vita ed istituto del venerabile Servo di Dio Alfonso Maria Liguori – Libro Terzo, Cap. 41)  Leggi tutto nell’originale.

“Ho letto il mal concetto che ha di me il Padre N. Non serve scrivergli. S. Francesco di Sales, il P. Torres, e tanti altri non si sono difesi.. Io faccio passare tutte le cose per mano mia, eccetto i decreti delle cose ordinarie in Curia, spettanti a materia d’interessi, che sbriga il Vicario qui, ed il luogotenente che ho in S. Agata”.