149. S. Alfonso. Convalescenza e gloria di Dio. 1768.
Incontri di S. Alfonso con la Misericordia di Dio
(seguendo le sue biografie)
149. S. Alfonso. Convalescenza e gloria di Dio. 1768.
♦ Nel tempo della convalescenza Alfonso andava considerando lo strapazzo che, celebrando, si faceva da Sacerdoti in Diocesi e fuori, delle sacre Cerimonie.
Perciò diede alle stampe un opuscolo delle Cerimonie della Messa, diviso in due parti. Sminuzza e tratta con maggior chiarezza nella prima le rubriche tutte, che si debbono osservare, e quello che fa sconcezza nella Messa: ove vi è peccato grave, ed ove no.
Raccomanda nella seconda parte l’Apparecchio e Ringraziamento, che esige un sì augusto Mistero.
♦ Durante questo tempo in stava per pubblicare questa Operetta, gli pervenne una velenosa Dissertazione, uscita in Napoli, su l’Onorario delle Messe.
L’Autore volendo abolire le Messe ed il ceto ecclesiastico, si sforzava in far vedere i grandi disordini e i peccati di simonia, sacrilegi, e scandali, che nascono dal prendersi dai Sacerdoti l’onorario, con l’obbligo di applicare particolarmente la Messa, per chi lo somministra. Tutto era veleno oltramontano in questa Dissertazione. L’Autore concludeva che l’unico mezzo per metter fine a tanti abusi e sacrilegi, era abolire le Messe prezzolate, come egli le chiama, e riprendere l’uso dei secoli antichi: cioè di celebrarsi dal Vescovo, assistendoci il Popolo, una sola Messa, o da un Sacerdote da esso destinato, con rinnovarsi le Oblazioni per il sostentamento del Sacerdote, e per i bisogni dei poveri e della Chiesa.
♥ Monsignore, armandosi di zelo, il 15 dicembre nel medesimo anno 1768, diede fuori una dotta Dissertazione, confutando con dottrine Cattoliche il veleno che dall’Anonimo veniva vomitato a danno della Chiesa e delle Anime. Unisce questa Dissertazione all’Opuscolo anzidetto, e ne forma una terza parte.
♦ Giulio Lorenzo Selvaggi [revisore ecclesiastico] ammira in quest’Opera non solo la dottrina, ma il solito spirito di pietà di Monsignore, ed il suo attaccamento alla Religione..
(Tannoia, Della vita ed istituto del venerabile Servo di Dio Alfonso Maria Liguori – Libro Terzo, Cap. 42). – Leggi tutto nell’originale.