S. Alfonso. Confida a Dio le tue angosce

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217. S. Alfonso. Confida a Dio le tue angosce.

Pagine Alfonsiane sulla Misericordia

217. S. Alfonso. Confida a Dio le tue angosce.

♦ Fratello, non temere di dispiacere a Dio se qualche volta ti lamenti dolcemente con lui dicendogli: “Perché, Signore, stai lontano? (Sal 9,22). Signore, tu sai che ti amo e che desidero soltanto il tuo amore: per carità, soccorrimi, non abbandonarmi”. E quando la desolazione dura a lungo e ti affligge tanto, unisci il tuo lamento a quello di Gesù, afflitto e moribondo sulla croce, per chiedergli pietà: Dio mio, Dio mio, perché mi hai abbandonato? (Mt 27,46).

♦ Ma ciò ti serva soltanto per umiliarti maggiormente, al pensiero che non merita consolazioni chi ha offeso Dio; e per ravvivare maggiormente la tua confidenza, sapendo che Dio fa o permette tutto per il tuo bene: Tutto concorre al bene (Rm 8,28). Quanto più ti senti confuso e sfiduciato, esclama con animo grande: Il Signore è mia luce e mia salvezza: di chi avrò paura? (Sal 26,1). Signore, illuminami e salvami, confido in te: In te ho sperato, Signore: che io non sia confuso in eterno (Sal 30,2 Vg).

In questo modo mettiti il cuore in pace, sapendo che mai nessuno ha posto la sua speranza in Dio e si è perduto: Nessuno ha confidato nel Signore ed è rimasto deluso (Sir 2,11 Vg). Pensa che il tuo Dio ti ama più di quanto tu puoi amare te stesso. E allora perché temere? Davide si consolava dicendo: Il Signore ha cura di me (Sal 39,18). Digli dunque: “Signore, mi abbandono nelle tue braccia. Io voglio pensare soltanto ad amarti e compiacerti. Tu non soltanto desideri, ma ti adoperi per il mio bene: perciò lascio a te il pensiero della mia salvezza. Io mi riposo e riposerò sempre in te, poiché tu vuoi ch’io riponga in te tutta la mia speranza: In pace mi corico e subito mi addormento: tu solo, Signore, al sicuro mi fai riposare” (Sal 4,9).

(S. Alfonso,  Modo di conversare alla familiare con Dio, pp. 320-321)
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Pensa che il tuo Dio ti ama più di quanto tu puoi amare te stesso. E allora perché temere? Digli dunque: “Signore, mi abbandono nelle tue braccia. Io voglio pensare soltanto ad amarti e compiacerti”.