325. S. Alfonso. Come un pezzo di marmo.
Incontri di S. Alfonso con la Misericordia di Dio
(seguendo le sue biografie)
325. S. Alfonso. Come un pezzo di marmo.
♦ Taluni, benché virtuosi, anche se non danno luogo all’irascibile, vedendosi attaccati, a volte gli si vede in volto il gran fuoco che comprimono nel cuore. Alfonso era arrivato a tal vittoria di se medesimo, che in lui sembrava estinto l’irascibile.
- Attesta il Parroco D. Francesco Ferrara che ritrovandosi un giorno con Monsignore, gli si presentò un Prete ignorante che pretendeva, senza alcun merito, un Canonicato.
- Alfonso, non spiegandosi esplicitamente, gli diede un tacito rifiuto con dire che già aveva provveduto per altri. Il Prete, sentitosi escluso, entrò in tale risentimento, che non avendo riguardo né alla persona, né al carattere, con furia non mancò di caricarlo di parole aspre e pungenti: “E ru sei il santo? Che santità, che santità: è santo e giusto chi fa la giustizia. Tu pure vattene al diavolo!”.
- Alfonso ascoltava senza rispondere. Ma vedendo che non la finiva, placidamente gli disse: “Mo sei troppo…” e così dicendo prese la penna e si mise a scrivere. Il Prete continuò a offenderlo e non partì fin quando non ebbe sfogato tutto lo sdegno.
- ♥ Il Parroco attesta che Alfonso gli sembrò un pezzo di marmo; e che ad un tale insulto gli comparve solo un piccolo rossore nel volto; né col medesimo Parroco, essendosene andato il Prete, Alfonso fece parola di tale impertinenza.
(Tannoia, Della vita ed istituto del venerabile Servo di Dio Alfonso Maria Liguori – Libro Terzo, Cap. 64). – Leggi tutto nell’originale.