331. S. Alfonso. Come riconciliare una ribellione.
Incontri di S. Alfonso con la Misericordia di Dio
(seguendo le sue biografie)
331. S. Alfonso. Come riconciliare una ribellione.
♦ A S. Maria a Vico la festa del Rosario in si fa con grande concorso dai vicini Casali.
Monsignore Alfonso, volendo portarsi a predicare il dopo Vespro, scrisse al Priore la mattina di Domenica che si fosse degnato do far la Processione nella mattinata e non nel pomeriggio.
♦ Questa richiesta dispiacque. Molto alterato il Priore si leva dal Confessionale, va nell’Oratorio e ne dà parte ai Fratelli. Anche questi la presero male.
- La risposta del Priore fu che non si sarebbe fatta la processione né la mattina né il giorno, e che cantati i Vespri, la Chiesa sarebbe stata chiusa.
- Sentendo questo, Monsignore chiama per consiglio Monsignor Puoti, Arcivescovo di Amalfi. Questi, considerando il disprezzo, disse: “Se questo accadesse a me, mi porterei il Notaio ed interdirei la Chiesa”.
- Ma non la sentiva così amara Alfonso. Egli manda il Segretario e fa capire al Priore che lui era il Vescovo, e che in ogni conto andava lì per predicare.
- Quando giunse, fu ricevuto borbottando dai Religiosi. Egli però senza alterarsi, volle che si fosse fatto un giro colla Statua innanzi al Convento, e dopo aver predicato, chiamò il Priore e i Religiosi; rileva l’amarezza ricevuta, ma con sentimenti di tanta umiltà che il Priore, i Religiosi e i Fratelli restarono confusi e mortificati.
(Tannoia, Della vita ed istituto del venerabile Servo di Dio Alfonso Maria Liguori – Libro Terzo, Cap. 64). – Leggi tutto nell’originale.