S. Alfonso. Col miele sulle labbra

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335. S. Alfonso. Col miele sulle labbra.

Incontri di S. Alfonso con la Misericordia di Dio
(seguendo le sue biografie)

335. S. Alfonso. Col miele sulle labbra.

Attesta il P. Maestro Caputo, e si conferma da tutti, che quante persone sia Ecclesiastiche che Secolari, si vedevano agitate ed irritate contra altri, una volta entrate da Monsignore Alfonso ed aver parlato con lui, si vedevano in pace con lo spirito e mutate di opinione.
Bisogna ammettere che questa virtù della mansuetudine in Monsignor Liguori è stata davvero un capolavoro.
Egli diceva: “Non vi è cosa che tanto disconvenga ad un Vescovo, quanto l’iracondia: questa da Padre lo fa diventare bestia e lo rende odioso a tutti”.

  • Il Fratello Francescantonio, che lo praticò per circa cinquant’anni, attesta di non averlo mai veduto alterato con nessuno, né con i suoi redentoristi né con gli estranei, anche quando amare le circostanze; invece si mostrò sempre costantemente piacevole, e col miele sulle labbra.
  • Il Sacerdote D. Mariano Arcieri, uomo venerabile per la sua santità [oggi è Beato], lo chiamava il S. Francesco di Sales dei nostri tempi.

(Tannoia, Della vita ed istituto del venerabile Servo di Dio Alfonso Maria Liguori – Libro Terzo, Cap. 64)  Leggi tutto nell’originale.

La virtù della mansuetudine in Monsignor Liguori fu un vero capolavoro. Egli diceva: “L’iracondia è sconveniente per un Vescovo, perché lo rende odioso a tutti”.