S. Alfonso. Annunziare non se stessi ma Cristo Crocifisso

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61. S. Alfonso. Annunziare non se stessi, ma Cristo Crocifisso. 

Incontri di S. Alfonso con la Misericordia di Dio
(seguendo le sue biografie)

61. S. Alfonso. Annunziare non se stessi, ma Cristo Crocifisso.

♦ Come e quanto fosse impegnato il vescovo Alfonso per l’Opera delle Missioni non è facile descriverlo; testimonianze del suo zelo erano il disinteresse e la sollecitudine che egli per queste dimostrava.
Lo zelo delle Anime lo consumava. Non si vede così agitato un agricoltore che vede deserta la sua vigna ed ha premura di coltivarla, come quando si vedeva affannato Alfonso per rimettere in coltura la propria Diocesi.
♦ Ai Missionari raccomandava non solo il predicar chiaro e familiare, ma anche sciolto e senza concatenamento di periodi. Diceva: “Gesù Cristo quando predicava, non andava trovando periodi rotondi, né parole, né frasi retoriche. Tutto era semplice e popolare; né si serviva di argomenti astrusi ed intricati. Predicando non si avvaleva che di parabole e similitudini. Queste muovono e restano impresse, toccano il cuore, e muovono la volontà. Se non si predica con spirito Evangelico, inutili si rendono tanti viaggi, tante spese e fatiche”.
♦ In queste brevi, ma sensate istruzioni, si vedevano i primi Missionari calar la testa, e confusi uscirne dalla sua stanza.
Assistendo ad una Missione, e i soggetti erano di cospicua Congregazione di Napoli, egli si contorceva sulla sedia, vedendo che il Predicatore usava termini scelti e frasi mendicate. Appena terminata la predica egli  se lo chiama e con tono ed aria vescovile gli  fece una pesante correzione: “Questo è un tradire il popolo e Gesù Cristo. Se volevi predicare te stesso, e non Cristo Crocifisso, potevi far a meno di venire da Napoli. Io non vi scuso da peccato mortale!”.

(Tannoia, Della vita ed istituto del venerabile Servo di Dio Alfonso Maria Liguori – Libro Terzo, Cap. 18)  Leggi l’originale.

Negli ultimi tre giorni di Carnevale, volendo allontanare il Popolo dagli spettacoli, il vescovo Alfonso soleva esporre il Santissimo Sacramento alla pubblica adorazione. E Dio, gradendo un tal culto, vi concorreva con una speciale misericordia.
Fermo richiamo ad un missionario: “Questo è un tradire il popolo e Gesù Cristo. Se volevi predicare te stesso, e non Cristo Crocifisso, potevi far a meno di venire da Napoli”.