S. Alfonso. Anche malato era tutto per i poveri 1769

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161. S. Alfonso. Anche malato era tutto per i poveri 1769.

Incontri di S. Alfonso con la Misericordia di Dio
(seguendo le sue biografie)

161. S. Alfonso. Anche malato era tutto per i poveri 1769.

♦ 1769. – Alfonso, stando così storto con la testa, doveva faticare per introdurre il cibo in bocca, e soprattutto non era in grado di poter bere. Gli fu progettata una cannuccia d’argento, ma l’ebbe in orrore. Sulle prime si serviva di una cannuccia di legno, ma col far uso del caffè o di altra bevanda calda, se ne spaccò più di una.

  • Un nostro Fratello Laico gliene fece un’altra di ferro stagnato, ma questa si riempiva di ruggine: la cosa dispiaceva al fratello Francescantonio, ma non a Monsignore. Finalmente, capitato in Arienzo l’orefice D. Domenico Porpora, gliela fece d’argento, ma si dovette dire che era di metallo forestiero.
  • Il vescovo impiegava un’ora tra il cibarsi e parlare poi con i suoi, quindi, vestito com’era, prendeva solo mezz’ora di riposo. Fatta la solita lezione spirituale, o da sé, o per mezzo di taluno; e fatta la visita al Sacramento ed a Maria Santissima, soddisfatto Vespro e Compieta, dava udienza, ripigliava lo studio e tirava fino all’imbrunir della sera.

♦ Nei primi tempi si affliggeva non potendo visitare, come prima, i cari infermi e sollevarli. Tuttavia, se non lo faceva di persona, lo faceva per mezzo dei Parroci e di vari Ecclesiastici. Informato della povertà di taluni, non lasciava, per mezzo del Fratello Francescantonio o del servitore Alessio, di provvederli del bisognevole.

Ogni giorno voleva sapere come stavano i più gravi, e cosa loro necessitava di vitto e medicamenti. Essendo accaduta una disgrazia a Suor Maria Caterina, monaca di casa e poveretta, ella si trovò confinata sopra una sedia, benché ancora di poter cucire e far calzette. Monsignore in sussidio le assegnò cinque carlini ogni mese”.

(Tannoia, Della vita ed istituto del venerabile Servo di Dio Alfonso Maria Liguori – Libro Terzo, Cap. 44)  Leggi tutto nell’originale.

1769. Alfonso, pur infermo e tutto contorto, voleva essere informato della povertà di taluni, e non lasciava, per mezzo del Fratello Francescantonio o del servitore Alessio, di provvederli del bisognevole.