250. S. Alfonso. Amare Dio con Santa Teresa.
Pagine Alfonsiane sulla Misericordia
250. S. Alfonso. Amare Dio con Santa Teresa.
♦ Un giorno il Signore disse a santa Teresa per farle capire che il vero amore non consiste nel godere le dolcezze divine, ma nel fare la divina volontà e nel soffrire in pace le prove:
“Credi forse, figliola, le disse, che il merito consista nel godere? No, consiste nell’operare, nel patire e nell’amare. Considera la mia vita che fu una sofferenza continua. Quando vedi mia Madre che mi tiene fra le braccia, non pensare che abbia avuto soltanto gioie, senza alcun tormento. Infatti, quando Simeone le disse: E anche a te una spada trafiggerà l’anima, il Padre mio le diede una chiara cognizione di quanto io avrei sofferto”.
Poi soggiunse alla Santa:
“Credimi, figliola: chi è amato di più dal Padre mio, da lui riceve maggiori tribolazioni; anzi esse sono la misura del suo amore. In che modo ti potrei mostrare maggior amore, se non volendo per te quello che io ho voluto per me? Guarda queste piaghe: i tuoi dolori non arriveranno mai a tanto. Tu mi aiuterai a piangere sulla rovina a cui vanno incontro i mondani, i cui pensieri e desideri sono rivolti al conseguimento del piacere”. E concluse: “Pensare che il Padre mio ammetta alla sua amicizia persone senza tribolazioni è sbagliato. Poiché coloro che Egli ama tanto, li conduce per un cammino di prove; e quanto più li ama, tanto più esse sono grandi”.
♦ Pertanto se vogliamo amare con vero amore il nostro amabilissimo Dio e compiacere il suo cuore anziché il nostro, giova mettere in pratica le parole che la Santa Teresa insegnava e praticava: “Avrai sempre desiderio di patire per amore di Gesù in ogni cosa ed occasione”. Almeno bisogna uniformarsi completamente alla volontà di Dio nelle contrarietà. Così insegnò un giorno santa Teresa apparendo ad un’anima devota: “Io in vita avevo il desiderio di morire; tu abbi il desiderio di fare la volontà di Dio”.
♦ A questo proposito seguiamo l’esempio della Santa, che si offriva a Dio molte volte al giorno, col desiderio di piacere a Dio. Così compiaceremo molto Dio e non sentiremo le croci poiché, come diceva la Santa, “sente la croce chi la strascina, non chi l’abbraccia”. Come l’avaro non fatica, ma gode nel portare il peso dell’oro, e quanto più grande è il peso, tanto più grande è la sua contentezza, così l’anima che ama Dio, più patisce per Lui, più giubila, perché sa che, offrendogli le sue sofferenze, piace immensamente all’amato.
♥ Mio Dio, ti prego con le stesse parole di Santa Teresa: “O Amore, che mi ami più di quanto io possa capire, rendimi capace di servirti non come voglio io, ma come vuoi tu. Muoia ormai questo io, e viva in me soltanto Dio. Egli viva e mi dia vita; egli regni ed io sia schiava: la mia anima non vuole altra libertà… Felici coloro che, legati dai benefici della misericordia di Dio come da catene, saranno presi e resi incapaci di sciogliersi..
(S.Alfonso, Virtù e pregi di S. Teresa Consid. III – passim).
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