S. Alfonso. Affettuoso commiato

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360. S. Alfonso. Affettuoso commiato.

Incontri di S. Alfonso con la Misericordia di Dio
(seguendo le sue biografie)

360. S. Alfonso. Affettuoso commiato.

♦ Accettata la rinuncia in Roma ed essendo prossimo Alfonso a dover lasciare la sua cara Diocesi di S. Agata, ancorché cadente, non mancò girare, e licenziarsi con umiltà e maggior amore dai cari suoi figli.

  • Portandosi per le Parrocchie, inculca a tutti, per l’ultima volta, la perseveranza nel bene, la fuga dal peccato, la frequenza dei Sacramenti, e sopratutto, se a cuore si aveva la salvezza delle Anime, di amare Gesù Cristo ed esser devoti di Maria Santissima.
  • Piangente, e con umiltà senza pari, si vedeva chiedere scusa delle sue non poche mancanze, come egli diceva, e forse degli scandali, che coi suoi comportamenti aveva potuto dare.
  • Assicurava di aver amato tutti ardentemente senza eccezione di persona, e pregava di non volersi dimenticar di lui, raccomandandolo specialmente a Gesù Cristo, ed a Maria Santissima, e alla notizia della sua morte si fossero degnati pregare Iddio per l’Anima sua, e suffragarlo colle loro orazioni.

Questo ripetette in tutte le Parrocchie di Arienzo, ed in chiesa vi erano singulti e fiumi di lacrime.

(Tannoia, Della vita ed istituto del venerabile Servo di Dio Alfonso Maria Liguori – Libro Terzo, Cap. 77)  Leggi tutto nell’originale.

Avvicinandosi il tempo di dover lasciare la sua cara Diocesi di S. Agata, Monsignore Alfonso ancorché cadente, non mancò girare e di accomiatarsi con umiltà e amore dai suoi cari figli.