175. S. Alfonso. 1770. In Visita anche storpio.
Incontri di S. Alfonso con la Misericordia di Dio
(seguendo le sue biografie)
175. S. Alfonso. 1770. In Visita anche storpio.
♦ 1770 – Ad Alfonso troppo a cuore stava la santa Visita. Egli diceva: “Quando l’innesto è florido, il tronco di sotto deve essere espurgato dai suoi getti selvatici, altrimenti questi, figli naturali del tronco, dimagrano l’innesto. Così accade nel morale. Se non si visita e recide il selvatico, cioè il male,che la natura produce da sé, il buono innestato resta snervato e languido”
- Non potendo portarsi di persona nei luoghi lontani, suppliva per mezzo del Vicario e di altri, inculcando zelo per le anime e per la gloria di Dio.
- Sopratutto raccomandava i poveri, le vedove, e quelle anime innocenti, che, per la povertà, potevano stare in pericolo di perdere Iddio e se stesse. Informato dei rispettivi bisogni, Alfonso dava delle opportune provvidenze.
- Avendo rilevato nella Parrocchiale di S. Pietro e Paolo in Talanico, che il Parroco D. Domenico Nuzzo non aveva eseguito alcuni anteriori decreti, specialmente circa su alcune lacere suppellettili che doveva essere rinnovate, gli sequestrò i dodici ducati del Beneficio annesso alla Parrocchia, finché non li avesse rifatte; e volle che fossero supplite dal Canonico D. Marc’Antonio d’Ambrosio.
- L’infermità sofferta e lo stare lontano da Sant’Agata, avevano allentato nella Cattedrale il rigore da lui richiesto con le precedenti notificazioni, nella disciplina del Coro e nella moderazione e decenza degli abiti.
- Esiste ancora un suo Editto del 1770, con cui rinnova tutti gli Ordini antecedenti, specialmente circa il vestire in Città ed in campagna, circa l’assistenza e il buon ordine da tenersi in Coro. Solo nel 1774. cioè un anno prima della sua rinuncia, lasciò di far la visita di persona, non essendo nello stato di poterlo fare.
(Tannoia, Della vita ed istituto del venerabile Servo di Dio Alfonso Maria Liguori – Libro Terzo, Cap. 44). – Leggi tutto nell’originale.