Arcivescovo emerito di Napoli
Il cardinale Michele Giordano
fu affezionato devoto di S. Alfonso
Il cardinale Michele Giordano, arcivescovo emerito di Napoli, è morto alle ore 23 di giovedì 2 dicembre. Aveva compiuto ottant’anni il 26 settembre scorso. Colpito da un improvviso malore alcuni giorni fa, era ricoverato all’ospedale Monaldi del capoluogo partenopeo. Giovedì sera le sue condizioni, dopo un primo miglioramento, si sono aggravate per complicazioni respiratorie e cardiache. La salma è stata portata nella cappella dell’ospedale dove, alle 8 di venerdì, il cardinale Crescenzio Sepe, suo successore a Napoli, ha celebrato la messa. Le esequie sono state celebrate alle 16.30 di sabato 4 dicembre nella del Buon Consiglio a Capodimonte, dove il porporato risiedeva dal 2006 (da “L’Osservatore Romano” del 4 dicembre 2010).
Michele Giordano era nato nel 1930 a Sant’Arcangelo, in provincia di Potenza, nella diocesi di Tursi-Lagonegro, ed era stato ordinato sacerdote il 5 luglio 1953. Eletto alla Chiesa titolare di Lari Castello il 23 dicembre 1971 e nominato vescovo ausiliare di Matera e amministratore apostolico “sede vacante” delle diocesi di Gravina e Irsina, aveva ricevuto l’ordinazione episcopale il 5 febbraio 1972.
Promosso alla sede arcivescovile di Matera il 12 giugno 1974, l’11 ottobre 1976, divenuta in seguito Matera-Irsina. Il 9 maggio 1987 era stato chiamato a succedere al cardinale Corrado Ursi nella sede metropolitana di Napoli. Nel concistoro del 28 giugno 1988 Giovanni Paolo II lo aveva creato e pubblicato cardinale, del titolo di San Gioacchino ai Prati di Castello. Il 20 maggio 2006 aveva rinunciato al governo pastorale dell’arcidiocesi partenopea.
Il ministero di arcivescovo di Napoli ha caratterizzato la sua vita. Il suo primo gesto era stato per “il popolo delle carceri di Poggioreale”: proprio ai reclusi aveva voluto portare di persona la “speranza in cella”.
A settembre, appena eletto presidente della Conferenza episcopale regionale, aveva assunto l’impegno di stare dalla parte dei fedeli campani “attraverso la riflessione comune e lo studio continuo dei tanti e gravi problemi che riguardano la situazione pastorale e sociale”. Così nell’aprile 1988 era stato accanto agli operai dell’Italsider nel periodo di crisi. Andò a raggiungerli nei loro posti di lavoro difendendo, nei suoi interventi pubblici, i loro diritti.
Nel novembre 1990 aveva accolto Giovanni Paolo II in quello che fu il suo più lungo pellegrinaggio italiano, toccando, tra le altre tappe, Nocera, Pagani, Napoli Scampia. Per Giordano era stata l’occasione di ribadire che Napoli “non si arrende” ai suoi cronici problemi.
La sua attenzione per i problemi concreti dei napoletani lo aveva anche portato a far visita alle comunità di emigrati negli Stati Uniti d’America. L’occasione era stata l’esposizione del tesoro di san Gennaro allestita dal museo di Brooklyn. E delle reliquie del santo patrono Giordano è stato fedele custode.
Il regalo più bello il cardinale Giordano lo aveva ricevuto appena due mesi fa: una lettera dei fedeli di Napoli che, per i suoi ottant’anni, lo ringraziavano per il suo servizio. Anche il cardinale Sepe, suo successore, gli aveva inviato un messaggio, ricordando l’impegno missionario per una comunità “aperta all’ascolto, sensibile alle aspettative del popolo di Dio, attenta alle problematiche sociali che accompagnano e spesso rendono difficile e precaria la vita dell’uomo”.
I Redentoristi intendono ricordarlo con gratitudine per la sollecita presenza e partecipazione ai vari eventi alfonsiani che hanno caratterizzato la cronaca religiosa della Campania e soprattutto in occasione del Terzo Centenario della Nascita di S. Alfonso (1696-1787). In particolare lo ricordano quale Delegato di Papa Giovanni Paolo II, venuto a chiudere l’anno alfonsiano il 23 novembre 1997, solennità di cristo Re.
Il Cardinale, delegato del Papa, fu ricevuto con tutti gli onori e salutato da numerosi redentoristi di varie nazionalità, dalle autorità civili regionali e provinciali, dai sindaci dei paesi “alfonsiani” (Pagani, S. Agata dei Goti, Mercato San Severino/Ciorani) e da una folla festante di fedeli. In quella data si concludeva anche la missione popolare cittadina di Pagani predicata dai redentoristi italiani i quali, sollecitati dal documento della Conferenza Episcopale Campana sul nostro Santo, hanno riproposto Cristo quale missionario del Padre nel vissuto della vita quotidiana. La Benedizione Apostolica che, a nome del Papa, il Cardinale elargì commosso suggellò l’anno alfonsiano ricco di eventi e di riscoperte importanti.
P. Salvatore Brugnano
Allegati – Documenti sonori della chiusura dell’Anno Alfonsiano, 23 novenbre 1997, solennità di Cristo Re:
1. P. Serafino Fiore legge la lettera del Papa che delega quale suo rapprentante alla celebrazione il Card. Michele Giordano. Durata: 3,46 minuti
Ascolta [audio:Giordano1FioreLetteraPapa.mp3]
2. Ultima parte dell’omelia del Cardinale in cui richiama la figura e il messaggio di S. Alfonso. Durata: 6,41
Ascolta [audio:Giordano2Omelia.mp3]
3. Il Cardinale Giordano eleva la supplica a Sant’Alfonso e proclama la Benedizione Apostolica. Durata: 5,38
Ascolta [audio:Giordano3SupplicaBenedizione.mp3]