110. Ricchezze che non vengono meno.
La mia speranza la ripongo in te, mio Dio. Sei tu l’unico mio bene!
I ricchi tra noi,
al presente,
in denaro, cultura, talento
hanno bisogno del tuo aiuto
per non inorgoglirsi
per non riporre la speranza
sull’incertezza della ricchezza
o su altri deludenti obiettivi
ma su di te, Dio,
che ci offri riccamente di tutto
per il nostro godimento.
Insegnaci a lavorare bene
per arricchirci in opere buone
ed essere pronti a condividere
con un senso del bene comune,
tesorizzando
una buona base per il futuro,
per acquistare la vita
che è vita.
Aiutaci a far la guardia
al deposito che ci è stato affidato
evitando vuoti suoni di parole profane
e le antitesi
di quella che è falsamente detta
conoscenza.
(Prima Lettera a Timoteo, cap. 6,17-20)
Anche se riusciamo a renderci conto della progressiva distruzione dell’attaccamento (o amore disordinato) al denaro, non riusciremo mai a esorcizzare il suo “tremendo” fascino se un’attrazione più potente non prende il suo posto nel nostro cuore: l’attrazione di Dio e dei suoi beni.
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Paul Hilsdale
Nel Signore Gesù – Preghiere dalle lettere di Paolo
ed. 2004
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