Riccardi Luigi redentorista

P. Luigi Riccardi (1791-1854) – Italia.

P. Luigi Riccardi (1791-1854) 

Era di Ponticelli della diocesi di Napoli. Nacque nell’anno 1791.

Fu uno dei quattro che presero la fondazione della Casa di Francavilla Fontana nel 1823; e fin d’allora non fu mai amosso dalla stessa.

Qual si fosse stata la sua condotta in tutta la carriera della sua vita in Congregazione, che fu di anni 35, si può argomentare dalla preziosa morte, di cui fu donato da Dio.

È preziosa certamente quella morte che l’uomo stesso presagisce, e di cui annunzia il giorno nel quale accadrà: ora P. Luigi Riccardi, di cui deploriamo la perdita, annunziò tre giorni prima, che sarebbe morto il lunedì, e veramente in dello stesso accadde il suo decesso, verso le ore 20 italiane (cioè l’una pomeridiana) del giorno 20 gennaio 1854.

Posto ciò: è soverchio il dire le quante volte si fosse confortato colla SS. Eucarestia; e i tanti atti di religione in che si esercitava nel corso della stessa. Accenno solamente che fu tale la commozione nel popolo alla sua morte, che la gente non poteva frenarsi nella chiesa alla presenza del suo cadavere; e chi spingeva i fazzoletti sul suo cadavere, come averli così per una reliquia, e chi strappava le vesti per meglio arricchirsi della memoria del defunto.

E da notarsi che mezza sottana si dovette tagliare per dispensarla ai devoti fedeli.

Tanta stima, devozione e rispetto nel popolo era effetto delle virtù che rilucevano nel defunto quando era in vita, e massime la semplicità e il basso sentire in che si teneva.

Intanto egli moriva nel pianto generale in età di anni 63 non completi, La notte del 16 dicembre 1853 tutto ad un tratto fu percosso da quel male che gli troncò la vita dopo 35 giorni.

Inefficaci gli furono tutti i rimedi apprestatigli per suggerimento di vari consulti di medici anche forestieri. (P. De Luca – Libro delle Messe).

Nel dì 24 febbraio 1854, il P. Vincenzo Morelli scriveva al Cardinale Cosenza in Pagani, la seguente lettera, che si conserva nell’Archivio Provincializio:

«Dopo circa due mesi di angosciosissime pene il P. Riccardi lasciò di vivere. Amarissima ci è stata la sua perdita, ma desiderabile, e di somma edificazione fu il suo trapasso.
Egli stesso con replicate istanze si aveva domandato gli ultimi Sacramenti, prima che il medico glieli avesse ordinato. Tre giorni innanzi aveva presagito di morire il lunedì, nel qual giorno, la mattina si ricevé per la sesta volta il Santissimo Viatico: verso le ore 19 volle di nuovo confessarsi: alle ore 20 e quarto domandò che gli si reiterasse l’assoluzione, quale si riceve, ripetendo solo solo fervorose giaculatorie; e alle ore 20.30 esalò dolcemente il suo spirito nel bacio del Signore, in mezzo a tutti i Padri e fratelli, che, genuflessi, gli stavano d’intorno, ergendo colle lacrime agli occhi calde preghiere per lui.
La sua età toccava appena il 63° anno e di Congregazione il 35°. La sua vita fu costantemente esemplare nell’osservanza delle nostre Regole. Fra tutte le virtù che l’ornavano si distingueva nella semplicità, figlia di un basso sentire di se steso e non d’ignoranza.
I funerali furono completamente solenni, dopo eseguite le nostre solite funzioni nella Cappella domestica, (perché stiamo senza Chiesa per la riattazione che si sta facendo), il cadavere fu pomposamente trasportato alla Chiesa Matrice, dove fu innalzato un sontuoso catafalco, ricco di cera.
Il Rev.mo Capitolo, le Comunità Religiose, e tutte le Confraternite laicali in numero di 10 formavano la processione. I Padri ed i fratelli di questa Comunità (di Francavilla) circondavano le spoglie del caro Defunto. Le Monache della carità, vari Galantuomini, e molti del popolo lo scortavano da dietro.
Nell’ uscire dalla portineria si ascoltò un fremito di tenero pianto. Si girò per varie strade della città, che tutta restò pietosamente commossa.
Il Rev.mo numeroso Capitolo, gratuitamente, solennizzò la consueta Cerimonia col canto dell’intero Uffizio, e della Messa solenne, che fu completata dall’elogio funebre recitato da un canonico affezionatissimo della nostra Congregazione,
Anche i RR. Padri Scolopii ci diedero l’onore di assistere all’esequie. Fu poi spettacolo commovente vedere il popolo lacrimante correre a folla intorno al cadavere, e spingere a gara i loro fazzoletti per toccarlo, e serbarli per sacra reliquia.
Ed al camposanto il sacerdote che assisteva per darsi sepoltura, fu costretto a tagliare una parte della sottana e distribuirla in moltissimi pezzi, onde appagare i pietosi desideri del popolo.
Questa estimazione del pubblico è segno non dubbio della non comune perfezione dell’estinto Padre».

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Profilo tratto da Biografie manoscritte
del P. S. Schiavone –
vol.2 Pagani, Archivio Provinciale Redentorista.
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FrancavillaFont-chiesa
Francavilla Fontana (BR) – Chiesa dei Redentoristi: lo stemma e il bassorilievo di S. Alfonso sul frontale e visione parziale dell’interno. Qui nel 1854 morì il P. Luigi Riccardi.

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