Redentoristi in Vietnam
2010 – Intervista a Padre Vincent Pham Trung Thanh, C.Ss.R..
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Redentoristi in Vietnam nel 2010
in una intervista di SCALA a Padre Vincent Pham Trung Thanh, C.Ss.R.
Superiore Provinciale della Provincia del Vietnam
Padre Vincent Pham Trung Thanh, Superiore Provinciale della Provincia del Vietnam, nel febbraio 2010 è venuto a Roma per ritirare le ceneri del nostro confratello, Padre Francio Xavier Huu Hu, e per riportarle al suo amato Vieta. Ha colto così l’occasione per aggiornarci sulle condizioni di questo paese.
SCALA: Qual è la situazione dei Redentoristi in Vietnam oggi?
PADRE THANH: Dal 1975, la maggior parte delle costruzioni e delle proprietà redentoriste nel Vietnam sono state nazionalizzate. Ne citiamo alcune delle maggiori: ampi pezzi di terra e la scuola superiore redentorista di Hue; il Monastero redentorista di Nhatrang (che ora sta diventando l’Hotel Hal Yen); 50 ettari di terra, un allevamento di polli, e lo studentato redentorista di Dalat; il monastero e 150 ettari di piantagioni di caffè ed di aranci a Phu Son; il monastero e 150 ettari di piantagioni di caffè e frutta a Phu-Dong; i 12 ettari di monastero e studentato e i 12 ettari di piantagione di riso a Thu Due; 8500 metri quadri di terreno appartenente alla comunità redentorista di Saigon; altre attività di autosostegno nella nostra provincia come un allevamento di 1000 maiali, un magazzino di cibo per animali, un hotel di 100 stanze, ecc.
Il recente caso grave di confronto tra i nostri confratelli redentoristi ed il governo è stato quello fra la nostra casa di Thai Ha (Hanoi). La nostra casa redentorista aveva posseduto legalmente un terreno di 60.000 metri quadri. Fin dal 1954, con il pretesto del “prestito” per il popolo, il governo comunista ha gradualmente occupato la maggior parte di tale terra, riducendo la nostra parte a solo 2700 metri quadri. Nell’agosto del 2008, il governo ha venduto ufficialmente questo pezzo di terreno ad un’impresa terriera privata, ignorando tutti i nostri precedenti appelli su questa questione. I nostri confratelli ed i fedeli di Thai Ha hanno reagito in modo pacifico organizzando veglie di preghiera per la pace e per la giustizia. Queste veglie sono ora diventate un’attività spirituale regolare per quella comunità parrocchiale. Il governo locale ha risposto iniziando una sistematica campagna di devastazione nel nostro monastero, per tormentare i nostri confratelli, imprigionare e perseguitare i nostri fedeli, e per disturbare l’adempimento pacifico della missione nella nostra comunità e la pace dei parrocchiani.
SCALA: In che modo ha tutto ciò influenzato la vostra pastorale nel Vietnam?
PADRE THANH: Attraverso circostanze e difficoltà particolari, tutti i nostri confratelli, hanno avuto un’opportunità di essere più consapevoli della nostra concreta missione come Redentoristi in questo paese. Abbiamo un’occasione provvidenziale per riconoscere di nuovo i poveri a cui vorremmo prestare il nostro servizio e a cui dovremmo annunciare il Vangelo del nostro Redentore. Essi sono le vittime di una grave ingiustizia sociale e di un grave deterioramento morale. Essi sono oppressi non solo a livello fisico e materiale, ma anche, e specialmente, a livello morale e spirituale. Questi sono gli esseri umani realmente e concretamente abbandonati, i cui fondamentali diritti e dignità sono così gravemente violati da questo governo. Come Redentoristi, che vivono questa realtà sociale, sentiamo di avere un serio dovere di coscienza per optare e prestare servizio ai poveri e agli oppressi di Cristo.
Il nostro impegno verso i poveri per i loro diritti umani e per la giustizia è concretizzata attraverso azioni come: veglie di preghiera in comunione con l’intera Chiesa; studiare e rendere noto la dottrina sociale della Chiesa, l’essere la voce per gli oppressi, il testimoniare la verità e il promuovere la giustizia sociale attraverso il nostro apostolato con l’ausilio dei mass-media.
Tutte le nostre azioni vengono sempre intraprese sotto l’ispirazione dell’insegnamento ufficiale della Chiesa. Valutiamo le linee guida della Conferenza Episcopale Vietnamita, e siamo aperti alla riflessione ed al dialogo con i nostri Vescovi sui problemi della giustizia sociale.
SCALA: Qual è la risposta del governo vietnamita?
PADRE THANH: Sappiamo che, per proteggere il regime e preservare in modo ostinato i suoi interessi, il governo comunista del Vietnam non accetta alcun dubbio sul suo potere. Esso sarà risoluto ed opprimente verso i poveri; e continuerà a perseguitare la nostra Fede.
Le metodi cattivi di questo governo comunista includono i mezzi di comunicazione di Stato per diffondere menzogne e propaganda, per distorcere la verità, per negare la giustizia e per discreditare coloro che osano parlare liberamente, come i Redentoristi. Esso mobilita anche la sua polizia in uniforme, i suoi agenti segreti e persino i suoi criminali protetti per assalire i cittadini, per tormentare i religiosi e i sacerdoti, e per imprigionare i dissidenti politici. Il suo obiettivo è di terrorizzare e reprimere ogni forma di opposizione.
SCALA: C’è speranza per il dialogo?
PADRE THANH: Per molti anni, le autorità della Chiesa Cattolica e, in particolare, noi Redentoristi, abbiamo cercato di dialogare con il governo. Abbiamo ripetutamente presentato ai leader politici le nostre opinioni e suggerimenti costruttivi per il bene comune. Sfortunatamente, essi non hanno mai preso in considerazione la nostra buona volontà. Così molte delle nostre petizioni e lettere aperte ad esso, durante questi anni, sono state ignorate.
Noi continueremo a cercare il dialogo con questo governo. Dovremo essere, comunque, sinceri come colombe e abili come serpenti. Dovremo essere particolarmente prudenti per non cadere nelle trappole e non essere divisi tra di noi.
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