Redentoristi in Mozambico
2013 – Prima missione popolare redentorista.
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Redentoristi in Mozambico
Prima missione popolare redentorista
(dal sito web)
Cuamba è un’affollata, polverosa, colorata città nella provincia settentrionale di Niassa in Mozambico. È qui che siamo venuti a celebrare la prima Missione parrocchiale Redentorista di questo Paese.
I nostri confratelli argentini che si trovano nel Paese ormai da 10 anni, sono stati invitati dai Padri della Consolata che sono in Cuamba da oltre 50 anni, a “fare una missione Redentorista” in due missioni nella parte meridionale del paese Ci hanno invitato ad unirci al team, e dare una mano nella preparazione e celebrazione della missione.
Sulle prime abbiamo esitato: non avevamo ancora neanche un anno di presenza qui a Furancungo in provincia di Tete. Siamo ancora alle prese con la lingua, la cultura, una migliore comprensione di ciò che significa essere missionario in Mozambico oggi. Il terzo nostro confratello, fratel Hélio era appena arrivato a dal Brasile. E poi le distanze da coprire! Se dovessimo andare attraverso le strade mozambicane sarebbero circa 1.500 km. Se dovessimo passare attraverso Malawi sarebbero solo circa 500 km, ma la burocrazia e i blocchi stradali della polizia lungo la strada possono essere una seccatura. E infine, la grande incognita: la nostra Toyota di 14 anni saprebbe sopravvivere e permetterci di tornare sani e salvi?
Ma nonostante questi dubbi abbiamo deciso di andare. Mentre gli argentini hanno fatto tre visite di pre-missione, Joao e io ci siamo recati e abbiamo aiutato nella seconda, dove abbiamo cercato di preparare i leader della comunità cristiana per la missione che ci attende.
Cuamba ha una popolazione stimata di 80.000 persone, e circa il 25% di questi sono cattolici. Vivono pacificamente fianco a fianco con i musulmani, altre chiese cristiane e religioni tradizionali africane. La città è divisa in 7 comunità, così abbiamo formato 7 squadre, una redentorista, suore, missionari laici, e abbiamo trascorso 10 giorni nella nostra comunità.
È stata una grande novità, in quanto non hanno mai avuto niente di simile prima. Processioni di prima mattina, pregando il rosario e cantando bellissimi inni, soprattutto nel linguaggio Macua, per arrivare alla casa di un cristiano malato per celebrare l’Eucaristia
Poi, dopo la prima colazione, visite alle case dei cristiani, dando la precedenza agli anziani e ai malati.
La comunità locale ha fornito il pranzo e nel pomeriggio abbiamo avuto incontri con diversi gruppi: bambini, giovani, coppie, donne, uomini, leader di comunità.
Infine nel tardo pomeriggio abbiamo avuto la celebrazione serale della missione, dove abbiamo celebrato la Buona Novella dell’amore e della compassione di Dio per tutti, specialmente per le pecore smarrite ed erranti.
Nonostante le nostre riserve sulla riguarda la missione, essa si è rivelata un’esperienza molto piacevole e gratificante. Siamo stati ben accolti dalle persone che hanno sostenuto e collaborato molto durante la missione. La gente era povera, molto povera, ma sempre ha mostrato gioia e gratitudine quando arrivavamo alle loro piccole semplici case. Uno sgabello veniva approntato in fretta, una stuoia di bambù stesa sul terreno per poterci sedere, e le persone erano molto felici di condividere con noi la loro storia e di ascoltare anche la nostra.
La Domenica mattina dell’ultimo giorno, tutte le comunità sono venute in processione (ognuna delle quali era identificata da un colore particolare) fino al centro parrocchiale dove abbiamo avuto la celebrazione finale. Fr. Santiago ha predicato e p. Joao ha ringraziato il popolo a nome dei Redentoristi, usando la propria lingua, Macua, il che ha reso la gente molto felice.
Nella valutazione finale di domenica pomeriggio insieme ai leaders attuali della comunità, l’opinione generale era che la missione era stata utile. Per Cuamba è stata una settimana di rinnovamento, di preghiera, di gioia, di vedere la vita, la famiglia, il lavoro, la società, alla luce del Vangelo.
Per noi Redentoristi è stata una esperienza di apprendimento. Abbiamo dovuto adattare costantemente i vari modelli che portavamo con noi, aprire nuove strade, imparare a lavorare entro i limiti di tempo, la lingua e la cultura locale, e camminare ogni giorno vicino al popolo di Dio.
Visita il sito web dei Redentoristi del Mozambico
(traduzione dall’inglese: P. Salvatore Brugnano)