Redentoristi di Malaysia e Singapore
2009 – Dove la frontiera con i musulmani è così fragile.
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Redentoristi di Malaysia e Singapore
2009 – Dove la frontiera con i musulmani è così fragile.
La prima Casa è stata fondata nel 1936 – Sono diventati Vice-Provincia col nome di Ipoh il 30 marzo 1967 – In questi ultimi anni la loro presenza arriva ad una trentina di confratelli.
Una comunità internazionale – La collaborazione tra le tre Unità (Ipoh, Cebu e Indonesia) si è rivelata attuabile e di successo. Questo grazie alla costante riedificazione e revisione della vita comunitaria. La comunità Internazionale Dalat ha recentemente rinnovato il suo contratto con il vescovo di Sibu per altri 15 anni.
Ministeri e attività apostoliche – I Redentoristi curano due grandi parrocchie in Malaysia. Una è nella città di Ipoh e l’altra è nell’isola di Borneo, in Dalat. Comunque, essi conducono missioni parrocchiali, programmi di rinnovamento parrocchiale, corsi di formazione per i laici e ritiri, nelle varie diocesi della Malaysia. C’è ora una nuova casa per aspiranti candidati a Singapore. Ci sono tre Redentoristi nella residenza. L’altra casa di formazione di Ponggol dedicata ai postulanti.
La chiesa di Sant’Alfonso (chiesa della novena) a Singapore continua ad essere il centro della maggioranza delle attività redentoriste della Vice-Provincia, attraendo grandi folle di devoti. C’è stato anche un sensibile aumento nella partecipazione alle messe quotidiane perché l’area al di fuori del recinto della chiesa è stata trasformata in un grande distretto commerciale, con delle infrastrutture fra le migliori nella regione.
La maggior parte degli edifici sono anche chiamati “novena”: per esempio, il Centro Medico–Specialistico Novena, la Stazione Ferroviaria Novena, la Villa Novena, la piazza Novena, per citarne alcuni (ma non dipendono dai Redentoristi).
Le restrizioni politiche, in entrambi i paesi (Malaysia e Singapore), non favoriscono un facile trasferimento del personale. Si danno solo permessi di brevi periodi (circa un mese), finché non si ottiene un visto di lavoro.
La lingua principale è l’inglese, utilizzata in entrambi i paesi, ma vi sono anche il mandarino, il tamil e il malay che sono utilizzate dai vari gruppi etnici. La maggior parte del lavoro pastorale compiuto a Borneo è in malay e in melanau, lingue indigene. La comunità internazionale Dalat si è impegnata a compilare un dizionario in lingua nativa e ad insegnare la liturgia romana al popolo di Borneo.
La situazione religiosa in ambedue i paesi è difficile, soprattutto in Malaysia. Qui l’uso della parola Allah, che significa Dio, è proibita. Solo i malaysiani possono usare questa parola perché quest’ultima è una parola pre-Islam ed araba per significare Dio. La Chiesa continua ad usarla specialmente nel Borneo così come tutti i libri liturgici usano questa parola per indicare Dio, l’Onnipotente. I musulmani vogliono l’uso esclusivo di questa parola. La Chiesa ha portato il Governo in tribunale per questo problema. La Malaysia è un paese secolare, ma sta per diventare un paese musulmano.
Nonostante questo, la chiesa in Malaysia e in Singapore continua ad essere un “faro” di speranza ed una voce per le masse.
(fonte: Conspectus Generalis Congregationis Sanctissimi Redemptoris,
Roma 2009).