I Redentoristi celebrano oggi il
280° anniversario
della loro Fondazione avvenuta a Scala (SA) nel 1732.
Il Superiore Generale P. Michael Brehl rivolge a tutti i confratelli gli auguri e il richiamo ad una missionarietà sempre nuova. – Ecco alcuni passaggi della lettera.
Cari Confratelli,
Con gioia e speranza, vi saluto a nome del Consiglio Generale. Oggi celebriamo il 280esimo anniversario della fondazione della Congregazione a Scala…
La mia esperienza personale degli ultimi tre anni mi ha convinto che la Congregazione sta continuando a rispondere alle sfide a cui oggi ci troviamo di fronte con speranza, con cuore e con coraggio.
Lo spirito missionario ed il dinamismo della nostra Congregazione è evidente in tutte le Unità. Osserviamo questo nella fedeltà dei nostri Confratelli più anziani, e nell’emozione ed entusiasmo dei giovani. Esso splende di fronte alla generosa disponibilità di così tanti Confratelli per la ‘leadership’ e per il rinnovamento in corso dei nostri metodi ed impegni missionari.
Come voi sapete, abbiamo iniziato gli Incontri di metà Sessennio il 9 luglio con la Conferenza dell’America Latina e dei Caraibi. Il 6 novembre è appena finito l’ultimo di questi cinque Incontri, con la Conferenza d’Europa.
Il XXIV Capitolo Generale ha scelto il Tema per il Sessennio ispirato dalle parole di S. Clemente: Annunziare il Vangelo in modo sempre nuovo (S. Clemente): Speranza rinnovata, Cuori rinnovati, Strutture rinnovate per la Missione.
La prima parte del tema ci ricorda la nostra vocazione missionaria ‘seguire Gesù Cristo nel predicare la Buona Novella ai poveri’.
La seconda frase ci sfida alla conversione ed al rinnovamento così che possiamo vivere e proclamare il Vangelo più efficacemente “quali collaboratori, soci e ministri di Gesù Cristo nella grande opera della Redenzione”.
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Presentiamo la riflessione del P. Generale sulla prima frase, conservando la numerazione originale della lettera.
Annunziare il Vangelo in modo sempre nuovo (S. Clemente).
6. Noi siamo Missionari. Questa è la nostra identità fondamentale come seguaci di Gesù Cristo nello spirito e nella tradizione di S. Alfonso e della nostra Congregazione.
Come S. Clemente Hofbauer, siamo profondamente consapevoli che abbiamo bisogno di imparare a annunziare il Vangelo in modo sempre nuovo ad ogni età in modo che possa essere compreso dalla gente, così che esso possa toccarne il cuore e portarla più pienamente nel disegno di Dio che è quel Regno di Giustizia, di Amore e di Pace proclamati da Suo Figlio. Questo tema ha riecheggiato nell’Instrumentum Laboris preparato per il Sinodo sulla Nuova Evangelizzazione che ha avuto luogo ad ottobre del 2012.
E’ una sfida per tutta la Chiesa. Come Redentoristi, abbiamo il ricordo della riflessione di P. Francis Durrwell che il nostro Carisma ci mette al centro della Chiesa, la cui vera natura è missionaria (C.1).
7. Annunziare il Vangelo in modo sempre nuovo non è solo una questione di trovare strategie più efficaci per comunicare la Buona Novella di Gesù Cristo in questa età di comunicazione elettronica globale. Sono necessarie strategie più efficienti, ma esse sono il terzo passo del processo di realizzazione di questo Tema.
8. Primo, dobbiamo riconoscere che il messaggio fondamentale che noi proclamiamo è una Persona: Gesù il Redentore, che non è cambiato – “Gesù Cristo è lo stesso di ieri, oggi e sempre”(Eb 13,8).
Comunque, il contesto in cui Gesù ed il Suo Messaggio vengono proclamati nel mondo di oggi è cambiato e sta cambiando radicalmente. Per annunziare il Vangelo in modo sempre nuovo, abbiamo bisogno di riflettere sul contesto in cui siamo chiamati alla Missione, ed abbiamo bisogno di sentire e interpretare “con fraterna solidarietà i problemi che travagliano gli uomini” (C. 19).
La realtà del mondo post- moderno (che alcuni studiosi dicono sia ora entrato in una fase ‘post-postmoderna’), l’influenza del secolarismo, il fenomeno dei movimenti di massa dei popoli sugli itinerari delle migrazioni mondiali, il dialogo con le religioni del mondo e la continua sofferenza di così tante persone che vivono in atroce povertà e che sperimentano la violenza e la precarietà della vita: questo è il mondo in cui veniamo inviati con la Buona Novella di Gesù Cristo.
9. Secondo, è essenziale che noi consideriamo anche che i Missionari Redentoristi sono anch’essi dei prodotti di questo mondo che sta cambiando radicalmente.
Tale fenomeno ci ha formati e plasmati nel modo di pensare e di percepire la realtà. Questo è il contesto in cui ci siamo impegnati verso Gesù Cristo il Redentore e a dare le nostre vite per l’Abbondante Redenzione.
In che modo la Persona di Gesù Cristo e la Forza dello Spirito Santo rispondono alla nostra necessità di avere un senso di vita? Qual è la risposta che Dio offre alle popolazioni del mondo post moderno? Ed agli innumerevoli immigranti? Ed ai poveri abbandonati che spesso sono anche vittime di violenza?
La riflessione sulla realtà del mondo di oggi deve portarci ad una più profonda unione con Gesù Cristo che è il contenuto dell’Evangelizzazione. Siamo chiamati a riscoprire la grande importanza del suo Vangelo per gli urgenti desideri del nostro mondo contemporaneo.
10. Terzo, annunziare il Vangelo in modo sempre nuovo ci invita ad esaminare e sperimentare per primi modi nuovi e creativi di comunicare questo Messaggio in un modo efficiente che metta uomini e donne contemporanei in condizione di sentirlo e di capirlo.
Ciò significa fare uso di ogni mezzo di comunicazione che ci possa aiutare a raggiungere la gente: televisione e radio; Internet, ciberspazio e social media; pubblicazioni; pulpiti e parrocchie.