P. Andrzej Rebacz, C.Ss.R. 1936-2011 – Polonia.
P. Andrzej Rebacz, C.Ss.R. 1936-2011.
Il redentorista P. Andrzej Rębacz, 1936-2011, Polonia, Provincia di Varsavia. Professore di teologia, parroco, predicatore di ritiri e soprattutto segretario del Centro Pastorale Nazionale della Famiglia promosso dal Consiglio della Conferenza episcopale polacca. Morì a 74 anni.
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Dati Ufficiali
- Cognome = Rębacz
- Nome = Andrzej
- Nazionalità = Polonia – (Provincia di Varsavia)
- Nato = 21-Ott-1936
- Morto = 21-Feb-2011
- Professione = 15-Ago-1954
- Sacerdote = 26-Giu-1960
P. Andrzej Rębacz, redentorista, direttore del Centro Nazionale per la Pastorale delle Famiglie è morto l’11 febbraio 2011. Il suo funerale è stato celebrato a Varsavia, nella chiesa di San Clemente Hofbauer ed è stato sepolto nel Cimitero di Wolski, dove è la tomba dei Redentoristi.
P. Andrzej Rębacz aveva 74 anni. Secondo la KEP (Conferenza Episcopale Polanna), negli ultimi mesi della sua vita stava lottando contro il cancro.
Era nato il 21 ottobre 1936 a Rdzuchów, Kolonia vicino a Radom. La prima professione dei voti avvenne il 15 agosto 1954 e fu ordinato sacerdote il 26 giugno 1960.
Dopo gli studi fu catechista e parroco a Cracovia. Poi è stato direttore di studi e docente al seminario di Tuchów.
Fu Provinciale dal 1981 al 1987e poi a Tuch Superiore del Seminario Minore Redentorista e della Casa religiosa.
Negli anni 1990-1996 fu predicatore di ritiri in Toruń e Varsavia e per i successivi sei anni superiore della casa di Wola a Varsavia.
Negli ultimi 15 anni ha guidato il lavoro del Centro Pastorale Nazionale della Famiglia promosso dal Consiglio della Conferenza episcopale polacca. E curava anche la rivista trimestrale “Sprawy Rodziny” (Cose di famiglia).
Il compito di padre Rębacz era quello di preparare sessioni per i pastori diocesani della famiglia e per i consiglieri della vita familiare nelle diocesi.
P. Rębacz parlava forte su temi legati alla famiglia, lamentava l’instabilità dei matrimoni e un numero crescente di coppie che rimanevano in rapporti liberi.
Ricordava P. Raczacz in una omelia alla KEP: “Ci siamo tirati fuori dal diritto e consegnati al predatore più vicino; acriticamente ci poniamo nelle grinfie di una moda liberale, deliberatamente imposta dai media, che distrugge la coscienza, rovinando il matrimonio e le famiglie…. Accondiscendiamo al porno e alle parate oscene, perché abbiamo paura delle opinioni dei liberali”.
P. Rębacz criticava anche l’atteggiamento dei deputati cattolici a favore della fecondazione “in vitro”. Nel maggio precedente [all’anno della sua morte] affermò che il peccato non stava solo “in vitro”, ma anche nell’approvazione. “Una tale persona – sottolineava – non può ricevere la santa comunione”.
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