2 – S. Clemente M. Hofbauer
di P. Claudio Benedetti, 1903 – traduzione di P. Antonio Panariello, 1998.
Le date ufficiali
dal Catalogus Sodalium e dal Proprium C.Ss.R.
- Nascita = 26-dic-1751
- Morte = 15-mar-1820
- Professione Temporanea = 9-mar-1785
- Professione Perpetua = 9-mar-1785
- Sacerdote = 29-mar-1785
- Eroicità delle virtù = 14 mag-1876
- Beato = 29 gen- 1888
- Santo = 20 maggio 1909
- Compatrono di Vienna = sin dal 1914.
Il profilo (le date sono state conformate a quelle ufficiali)
Tutti i figli di S. Alfonso, sparsi nel mondo, celebrano con lodi peculiari S. Clemente M. Hofbauer, che giustamente è ritenuto il Propagatore illustre della Congregazione del SS. Redentore.
Nacque da genitori pii ed onesti Tasswitz, città della Moravia il 26 dicembre 1751. Il padre morì presto; la madre allora, premurosissima, si incaricò dell’educazione del figlio e volendo innanzitutto insegnare al bambino a chi egli dovesse affidare proprio futuro, lo condusse davanti all’ immagine di Cristo crocifisso e disse: “Ecco, d’ora in poi, tuo padre: bada di non fare ciò che Egli non vuole”. Con queste parole impresse nel cuore, Clemente ben presto emise questi propositi: evitare il peccato e praticare la via più gradita a Cristo.
Per realizzare queste aspirazioni, volentieri si asteneva da giochi e da svaghi di ogni tipo; giammai se ne stette ozioso; rifiutò le attrattive del mondo; dominò il suo corpo; pregò continuamente, praticò il digiuno, i sacramenti, la S. Messa.
Ma la strada da percorrere, secondo la volontà del Cristo, per tutta la vita, gli fu nota più tardi.
Perciò sebbene si sforzasse di aderire strettamente a Cristo, scelto come modello, non perseverò, pur avendo venti anni, nella stessa scelta di vita, anche se santa.
Per due volte, per contemplare le realtà divine, si ritirò nella solitudine; per due volte si recò a Roma, per visitare le basiliche degli Apostoli, poi ritornò agli studi letterari e alle severe discipline; in nessun posto trovò la piena volontà di Dio.
Alla fine, all’età di 32 anni, per la terza volta giunse a Roma per apprendere la teologia da fonte primaria. Dopo alcuni giorni, levandosi di buon mattino, per divina ispirazione, decise di recarsi nella chiesa, da dove gli arrivasse il suono della campana perla Messa. Gli arrivò dalla chiesa di S. Giuliano sull’ Esquilino: lì si recò con passo svelto e vi trovò dei religioni immersi nella preghiera. Chiese a un fanciullo chi erano e questi gli disse: “Sono sacerdoti della Congregazione del SS. Redentore e un giorno tu ne farai parte”.
Clemente accoglie queste parole come una profezia mandatagli da Dio, si presenta al Superiore di quel Collegio, chiede e ottiene di essere ricevuto tra i Liguorini.
Terminato il noviziato con somma lode, emise nel 1785 i voti religiosi, poi si applicò con impegno agli studi di sacra teologia, fino a quando fu ordinato sacerdote, mentre S. Alfonso prediceva che egli avrebbe propagato l’Istituto fuori dell’Italia.
La profezia si avverò. Infatti, poiché il Nunzio Apostolico di Varsavia chiedeva missionari per la Curlandia, Clemente, su autorizzazione della S. Sede, si recò a Varsavia dove, durante la sua permanenza, eresse una Casa ed esercitò il ministero apostolico con grande profitto delle anime.
Espulso per la difficile situazione politica, egli non cessò di seminare la Parola di Dio e propagare l’ Istituto di S. Alfonso in Germania, Romania e Svizzera. Ma il vero merito gli proviene dalla generosa attività svolta a Vienna, allorché risvegliò la fede illanguidita e riformò la pubblica condotta morale a tal punto che la città fu riportata a una vita più santa e ad una nuova luce.
Aveva terminato la corsa gradita a Cristo, aveva conservata la fede datagli, gli era stata perciò preparata la corona di giustizia; e il Signore, giusto giudice, gliela consegnò nel giorno della morte, il 15 Marzo del 1820.